Il 16 agosto del 1925 venne inaugurato ponte Maria Ceccarini sul Rio Melo in Viale Dante. L’infrastruttura era determinante nei collegamenti del nuovo Comune e con Rimini. Su di esso transitava il tranvia.
Dopo l’inaugurazione de ponte sul Marano del 1924, un altro ponte si aggiunge a rendere più accessibile e signorile l’antica borgata di Rimini, quello sul rio Melo. Anche questa seconda opera in cemento armato, stupenda nella sua linea architettonica e suggestiva nella sua collocazione, che concede alla passeggiata il piacevole panorama del porto-canale, testimonia la grande capacità imprenditoriale e sociale del municipio di Riccione. Si tratta di un’opera poi funzionale al passaggio del tranvia la cui tratta Rimini-Riccione sarà attiva dal 1927.
L’INAUGURAZIONE DEL PONTE CECCARINI DEL 16 AGOSTO 1925
E come fu per il primo ponte, anche l’inaugurazione di quest’altra costruzione assume il significato di una coinvolgente festa di paese. Fin dalla mattina di domenica 16 agosto tutte le ville e i viali della marina sono addobbati del tricolore. Nel primo pomeriggio una folla di cittadini e di ospiti converge nel parco della residenza municipale dove uno stuolo di autorità civili, politiche e religiose si appresta ad inaugurare il gonfalone del municipio, la bandiera dell’Arma dei regi carabinieri e il vessillo della “Dante Alighieri”. La cerimonia ha inizio alle 17 con il rinfresco offerto ad autorità e ospiti dall’amministrazione comunale. Un brindisi, qualche minuto di conversazione, molti “saluti romani” e la banda cittadina che intona Giovinezza, l’inno ormai familiare in questi affollati raduni. Esauriti i convenevoli squillano «le note dell’attenti» e l’ambiente è pervaso dal silenzio.
IL CORTEO ED IL SALUTO DEL SINDACO SILVIO LOMBARDINI
Dal municipio si forma un lunghissimo corteo che, «preceduto dal gonfalone di Riccione e da quelli dei vicini comuni di Rimini e Cattolica», si dirige verso il porto. II passaggio per i viali Maria Ceccarini e Dante Alighieri, è accolto dai battimani della gente assiepata ai margini della strada. Nelle vicinanze del rio Melo «è accalcata una folla immensa» e la banda, giunta in prossimità del ponte, riprende ad intonare Giovinezza e l’entusiasmocresce alle stelle. Fatto silenzio, Lombardini ricorda le realizzazioni «del giovane Comune» e illustra i pregi della nuova «magnifica opera» intestata a Maria Ceccarini; successivamente la signorina Maria Rosa Moretti «taglia il nastro tricolore e scopre la lapide posta sul ponte a glorificazione della grande benefattrice».
Questo il testo dell’epigrafe:
LA FESTA PER IL PONTE MARIA CECCARINI
Sciolte le righe, il ponte “Maria Ceccarini” è invaso dalla folla. La sera all’Albergo Milano ha luogo il banchetto di oltre sessanta coperti offerto dall’amministrazione comunale alle autorità. Alle 21, sul piazzale a mare, prende inizio lo spettacolo pirotecnico; poi è la volta della banda comunale e il suo concerto pone termi- ne all’indimenticabile giornata. L’erezione del ponte sul Rio Melo venne pensata e discussa dal consiglio comunale nella seduta del 19 maggio 1923; la decisione definitiva dei lavori fu presa nel marzo del 1924. Nel giugno del 1925 si deliberò di intitolare l’opera a Maria Ceccarini. Durante il periodo dei lavori, in sostituzione del vecchio ponte sul porto, venne costruita una “passerella” in legno per consentire il transito veicolare e pedonale.
Anni dopo il ponte venne distrutto dai tedeschi in ritirata nell’autunno del 1944 e poi, finita la guerra, ricostruito dagli stessi cittadini riccionesi con un impeto di generosità tanto che venne ribattezzato Ponte del Popolo, inaugurato il 1 maggio del 1946.
Tratto da “Dall’Internazionale a Giovinezza” di Manlio Masini