Nell’estate del 1939 a Riccione venne costruito il Teatro degli Ottomila. Sito davanti alla Casa del Fascio (oggi giardini Salvo D’aquisto) venne inaugurato alla presenza del Duce con un cartellone di prim’ordine: Beniamino Gigli e Rosetta Pampanini tra gli artisti in scena.
Una pepita dell’“Estate d’oro 1939” fu il programma di Teatro Lirico di massa programmato per il periodo 26 luglio 10 agosto. Il teatro fisicamente non esisteva, ma in due settimane, sul terreno agricolo di Trozzolini in viale Ceccarini alta (fra piazza Salvo D’Acquisto e i terreni verso l’ospedale) prese forma e si realizzò il Teatro all’aperto del popolo degli 8000.
IL VIA AI LAVORI
L’impresa Ciro Ragazzini, specialista in allestimenti di spettacoli, ebbe l’appalto per la sua realizzazione a tambur battente. Mietuto il grano, spianato il terreno e recintato con tavole di legno e pannelli di “populit”, costruito in legno il grande palcoscenico con tutti i servizi di scena e per il corpo artistico, fu stesa la pavimentazione di legno sul terrapieno, realizzando una platea per 4000 posti e una tribuna di fondo, costruita con elementi in tubi innocenti, per altri 4000 posti tutti a sedere.
L’INGRESSO PROGETTATO DA ANTINORI
L’ingresso monumentale fu ideato dall’ing. Guglielmo Antinori: al centro sorrette da una struttura metallica troneggiavano tre aquile imperiali ornate ai lati da quattro grandi fontane sceniche, costruite da Guerrino Giorgetti, in legno e scagliola (prezzo convenuto, tutto compreso, di L. 9.500).
Il cartellone porta in programma le opere liriche: “MEFISTOFELE” “TURANDOT” “ANDREA CHENIER”. Alla cui esecuzione fu chiamato un agguerrito organico di personale e di artisti di prima grandezza: Giulietta Simionato, Mafalda Favero, Rosetta Pampanini, Beniamino Gigli, Giuseppe Lugo, Enzo De Muro, Giovanni Malipiero.
La solenne inaugurazione fu onorata dalla presenza del Duce, accompagnato dai familiari e da una corte di autorità e personalità di ogni livello e grado. La manifestazione fu, come suoi dirsi, un trionfo, riscuotendo consensi del pubblico, principalmente bagnanti, che affollarono l’intero parterre del programma dall’immenso catino a “plein ciel”.