Il 21 Giugno del 1657 arrivò a Riccione la Regina Cristina di Svezia, contro- verso personaggio della prima metà del Seicento che ancora oggi affascina e stupisce per la sua vita spettacolare, la sua ricchezza, il suo continuo bisogno di soldi ed i suoi sogni ambiziosi.
Cristina di Svezia nacque il 16 Dicembre 1626. All’età di sei anni, dopo la morte del padre Gustavo II Adolfo, divenne regina designata. Assunse il governoo del paese nel 1644 al compimento del diciottesimo anno: fu incoronata regina nel 1650, a ventiquattro anni.
Abdicò e lasciò la Svezia nel 1654: aveva scelto di decidere da sola il suo ruolo, di non obbedire alle regole in una epoca nella quale la migliore virtù della donna era l’obbedienza ai voleri del padre e del marito. Varcò i confini dello Stato della Chiesa il 21 Novembre con un seguito di 233 persone e 143 cavalli.
Le fu regalata una carrozza di lusso, due letti smontabili, lettighe e seggi. Passò per le città di Ferrara, Bologna, Imola, Faenza, Forlì, Cesena, Rimini, Cattolica e poi attraversò le Marche per giungere a Roma il 20 Dicembre.
Tre giorni dopo fu battezzata dal Papa con il nome di Christina Alessandra, con il quale poi si firmò. Ritornò in Italia nel novembre del 1656, in incognito, e si fermò a Pesaro sette mesi per evitare la peste che nel frattempo era scoppiata a Roma. Il 21 Giugno 1657 Cristina di Svezia parte da Pesaro e arrivò in giornata al Castello degli Agolanti di Arcione, come è indicata la località su alcune carte geografiche dell’epoca; ove resta sino al 9 Luglio.
Il suo seguito era costituito da una sessantina di persone pari ad un quarto circa delle 233 persone che costituivano la corte del primo viaggio in Italia. La scelta per il periodo di quarantena cadde sul Castello degli Agolanti non solo per la sua posizione isolata e vicina al confine ma soprattutto perché, come testimoniano alcuni storici: “Questo Palazzo è una delle più belle fabbriche anzi la migliore, che sia nel Territorio di Rimini ed è assai signorile essendovi 25 camere da letto”. Tenuto conto dell’interesse della Regina per la letteratura e le opere d’arte avrà influito anche sicura- mente la presenza nel Castello di una biblioteca dotata di oltre duecento volumi e di “tante eccellenti pitture”.
La Regina ripassò poi da Rimini una terza volta il 7 Maggio 1658 “con molta fretta e poco seguito”.
Giancarlo Mantellato