Gaspare Tirincanti, un genio della musica ricordato da Edmo Vandi nei suoi inizi al Dancing La Baita del babbo Nello. Un predestinato, virtuoso del clarinetto già da giovanissimo mosso da un passione per la musica senza fine.
I PRIMI TEMPI AL DANCING LA BAITA
Era un ragazzino timido votato esclusivamente alla musica, una passione nata dall’esempio di papà Nello Tirincanti, musicista professionista di strumenti ad ancia. Ho avuto la ventura
di vivergli accanto nei mesi estivi dei suoi 13, 14 e 15 anni; quando nel parco del Dancing La Baita (il locale di suo padre) ci trovavamo insieme negli assolati pomeriggi, io quale Direttore del locale, lui a eseguire capriole col suo clarinetto o con i bastoncini da batterista (abbiamo perfino eseguito duetti, io a strimpellare al pianoforte, lui a trasformare il tutto in fuochi artificiali).
GASPERINO… SEMPLICEMENTE UN FENOMENO
Quando arrivava la sera Gaspare (per noi solo “Gasperino”) si esibiva con le orchestre di turno, oppure, nel suo ruolo di barista, si esercitava seguendo il ritmo dei complessi con due cucchiai da frappus battuti su qualunque cosa avesse sottomano (bicchieri, bottiglie, tazzine) provocando la meraviglia dei clienti che smettevano di ballare per assieparsi davanti al bar e il malcontento degli orchestrali che si trovavano a suonare davanti alla pista vuota.
L’INCONTRO CON HENGEL GUALDI
Ricordo che in quei pomeriggi estivi arrivava spesso un signore piuttosto robusto, con gli occhiali e un clarinetto in mano per fraseggiare con Gaspare. Si chiamava nientemeno che Hengel Gualdi. Un giorno il celebre musicista si scusò col personale del locale “…per il di- sturbo che arrecava”. Gli dissi che “…per noi era un onore avere un grande personaggio come Lei che viene qui a suonare”. Al che Hengel rispose: “Guardi che io non vengo qui per suonare, vengo qui per imparare!”.
Poi Gaspare prese il volo in un intenso e prestigioso percorso musicale che l’ha portato a far parte delle orchestre di Santa Cecilia di Roma e della Scala di Milano e non solo con proficua partecipazione a concerti in ogni parte del mondo.
LA MUSICA PER “GASPERINO”
Vorrei concludere con una frase che spiega tutto del carattere e della cultura non solo musicale di Gaspare: “…con uno strumento musicale si compie qualcosa di straordinario e misterioso. Attraverso alcuni elementi assolutamente materiali come un pezzo di legno e una canna che vibra per mezzo del fiato di un uomo, si compie una magia: si comunicano e si fondono due anime, quella del compositore e quella dell’esecutore”.