Nella storia di Riccione dopo Viale Ceccarini come importanza e storicità viene Viale Gramsci, sin prima di Riccione autonoma era già fulcro di attività ed eleganti abitazioni
In quanto ad importanza storico ambientale nella zona balneare di Riccione, Viale Gramsci è stato secondo solo a Viale Maria Ceccarini. Intorno al 1880 era formato da tre segmenti: Viale Martinelli, Viale Ancilotto e Viale Abissinia, che univano Viale Viola a Viale Viola dell’Insegna. I primi due nomi gli derivavano dai proprietari dei terreni che lì si affacciavano e il terzo dal luogo che attraversava.
Il conte Giacinto Martinelli vantava il tratto che dalla villa del conte Zucchini arrivava alla fossa Martinelli; l’industriale Agostino Ancillotto (in società con Domenico Mancini) il restante era di vari proprietari. Tra i due possidenti non scoccò mai una vera propria comunità d’intenti visto che avevano concetti urbanistici esattamente all’opposto.
LA DIATRIBA TRA IL CONTE MARTINELLI ED AGOSTINO ANCILLOTTO
Il culmine della diatriba si ebbe all’attuazione della lottizzazione Martinelli con l’episodio passato alla cronaca col titolo “At salut Bisinia”.
Quando Riccione raggiunge l’autonomia comunale e riordina la toponomastica, arriva la “cucitura” e Martinelli-Ancillotto-Abissinia diviene Viale Roma. Nel 1930, in omaggio a S.A.R. Umberto di Savoia che sposa Maria Josè, si cambia in Viale Principi di Piemonte (viene intitolato il 21 Aprile, ricorrenza del natale di Roma).
Un viale decisamente importante che ha goduto di illustri turisti.