Fino agli anni ’70 prezioso il lavoro dei casellanti a Riccione.
Prima della pedonalizzazione di Viale Ceccarini, il Viale dello shopping era aperto al traffico delle auto e all’intersezione con la ferrovia vi era il Passaggio a livello. Anni prima il nostro Don Tonini proprio in quel punto raccoglieva i bambini da accompagnare al mare.
Poi con la pedonalizzazione tutto è cambiato ed è stato costruitone 1986 l’attuale sottopassaggio pedonale (rinnovato nel 2020). Prima l’attraversamento era garantito da una passaggio pedonale sui binari, gestito, fino alla fine degli anni ’70, dai casellanti con grandi sbarre e cancello manuale, solo negli anni ’80 il passaggio fu automatizzato.
Per anni fu importantissimo il lavoro della famiglia Antonioli: prima il nonno Gaspare (Gasparein) e Adelaide (detta Elvira) e poi Mario Antonioli (in foto con il cappello al casello) con la moglie Fedalma e i loro quattro figli Alfiero (in foto al casello), Rino, Romano e Nicola.
I casellanti tutti i giorni e a tutte le ore garantivano la sicurezza, Mario e Fedalma con la loro lanterna a petrolio anche di notte e con qualsiasi tempo, aprivano e chiudevano le sbarre.
Durante l’attesa i venditori ambulanti ne approfittavano per piazzare i loro prodotti a chi attendeva l’apertura del varco. Tra questi Baraclein con le sue granite fatte in casa, Gnech con i suoi cocomeri e Quanto con sementine, noccioline e liquirizie.
Ricordi e testimonianze tratte dal libro “…nata in Viale Ceccarini” di Maddalena Piccari