Giorgio Galavotti apre la sua casa-museo del gioco. Soldatini, bambole, pinocchi, gioco dell’oca, tante collezioni per una passione nata nel 1985 ed ancora vivissima.
La sua casa è un piccolo museo dove, oltre a un imponente esercito di soldatini, hanno trovato spazio giocattoli di latta, macchinine, bambole, ma anche dischi in vinile e libri, che raccontano la nostra storia. A raccogliere questo prezioso materiale è Giorgio Galavotti, avvocato e volontario della Caritas cittadina con la passione per la politica e soprattutto per il collezionismo. Costante la sua ricerca nei mercatini di antiquariato e scambio. Il suo sogno è mettere a disposizione del pubblico, parte di quelle rarità che custodisce in scaffali e teche.
I soldatini fanno la parte del leone, quanti me possiede? “Un migliaio di vari tipi, in plastica, gomma e trecento in pasta con anima in filo di ferro. Questi ultimi risalgono agli anni Cinquanta/Sessanta, alcuni riportano il marchio Nardi, come tante statuine del presepe d’epoca, altre sono di Rovello Porro. Ne ho poi diversi in plastica e alcuni prodotti anche da ditte francesi che li regalavano a chi acquistava il caffè”. E’ vero che s’improvvisa anche restauratore? “Mi è capitato di aggiustare alcuni soldatini di pasta della mia collezione con l’impasto composto da Vinavil, gesso e segatura sottilissima”.
Colleziona pure navi in miniatura? “Ne possiedo alcune di latta come la Fleishman del 1935, che mi è stata regalata, e un esemplare del 1910 con particolare meccanismo e vernice Marten traslucida. Tra i mezzi di trasporto particolari ho pure una littorina Ingap e auto con piste”. C’è poi una serie di giochi dell’oca…“Ne ho un centinaio, tra cui un esemplare dell’Ottocento che ho appeso al muro. Al di là di tutto, quando vedo qualcosa che mi piace, e che ha il prezzo contenuto, lo compro.
BAMBOLE E PINOCCHI
A casa conservo per esempio dei pinocchi, come quello della Giunti, che veniva regalato a chi acquistava il libro di Collodi, diverse bambole tra le quali una degli anni Trenta con i suoi sci originali e altri giocattoli di latta dell’ Augusto Marchesini di Bologna, che ha prodotto una serie di automobiline numerate, tra le quali la pubblicitaria della pasta Ghigi. Ne ho poi altre delle Calze Lola, della Ferrero Alba targata Cuneo, della Brioschi e della Coca Cola, una cinquantina in tutto”.
Ma c’è dell’altro! “Ho collezionato un centinaio di cucine di latta per bambole con tanto di tegamini, poi, cagnolini di plastica che si trovavano nelle uova di Pasqua, uccellini della Coler, le caprette regalate da ditte di burro, giochi e gadget di ditte di detersivi e formaggini Locatelli”. non solo giocattoli!
LA PASSIONE PER LA LETTURA E LA MUSICA
“Negli scaffali ho 4.000 libri, li acquisto per leggere (tra questi l’originale volume del Borghi su Riccione). Sono anche un appassionato di musica, ho così collezionato pure 500 dischi in vinile”.
Ha mai pensato di esporre al pubblico almeno parte dei suoi esemplari? “Si, mi piacerebbe davvero. Soprattutto desidererei esporre i giochi dell’oca, nella galleria della biblioteca comunale, in occasione della mostra che si allestisce ogni anno in dicembre”
Come e quando è nata questa passione? “Ho cominciato nel 1985 alla fiera di San Gregorio di Morciano, comprando dei giocattoli cinesi, mi sono appassionato e da allora sono andato per mercatini”. In questo momento cosa cerca? “Giocattoli in generale, compreso quelli di carta del Corriere dei piccoli, come i soldatini da ritagliare, foto di bimbi con giocattoli in mano, giochi dell’oca e tutto ciò che è inerente all’infanzia”.
Nives Concolino