Raibano raccontata da Edmo Vandi. Tra animali, strade sterrate e giochi l’infanzia il ricordo di chi è cresciuto tra i poderi di campagna a due passi dal Paese.
EDMO NASCE IN VIA RAIBANO
Tempo fa ho letto sul giornale della lodevole intenzione dell’Amministrazione Comunale di Riccione di mettere mano ad una ristrutturazione della Via Raibano e di altre vie ad essa collegate. Mi è venuta in mente la “mia” Via Raibano, l’arteria per me piena di ricordi dove sono nato al numero 23 e dove ho seguito corsi accelerati di più o meno innocenti birichinate fino all’età di nove anni.
LE STRADE DI UNA VOLTA…
Il nome Raibano partiva già dall’attuale Corso F.lli Cervi (lato Rimini dell’Ospedale Ceccarini per intenderci) per propagarsi fino alle vaste campagne ai confini con il Comune di Coriano. Ma la strada (sterrata con fossi ai lati) vera e propria terminava molto prima dell’attuale PiadaD’Oro (ancora molto di là da venire) per continuare poi in una “carrareccia” segnata da erba alta solcata da due tracce parallele prodotte dalle ruote dei carri agricoli, i soli che la percorrevano.
LA GIUNGLA DI RAIBANO
Questa era caratterizzata da due ali alte e spesse di siepi composte da spini selvatici. Per noi bambini questo tratto rappresentava una specie di “giungla” dove trovavamo animali di ogni specie, dalle vipere velenose da evitare, alle innocue biscie, ai ramarri lunghi e verdi i quali, al loro risveglio dal letargo invernale, si scaldavano immobili al sole marzolino con la testina ritta.
Era la nostra goduria solleticarli col dito indice nella parte liscia e tenera sotto la gola. Chiudevano gli occhi beati come i gatti. Le biscie invece le catturavamo per metterle in scatole con fiocco per fare i “regali” alle bambine.
DA DOVE NASCE IL NOME RAIBANO?
A proposito del nome, i vecchi precisavano che Raibano è la italianizza- zione dal dialetto di “tra i bèn” in quan- to portava “tra i beni” cioè tra i poderi.
Edmo Vandi