I Manicone erano una famiglia milanese legatissima a Riccione. La tragica perdita del figlio Franchito spinse per ricordarlo ad organizzare per 20 anni la Maratona Adriatica di Nuoto e a donare nel 1958 il monumento dedicato al nuotatore ancora oggi presente davanti il Palazzo del Turismo.
“La realizzazione della fontana” disse il giorno della sua inaugurazione Manicone “è stata possibile grazie alla collaborazione dell’Azienda di soggiorno, di tutti i suoi collaboratori ed in particolare quella affettuosa del geometra Augusto Cicchetti. Un grazie” concluse Manicone “anche all’architetto Elio Monesi, progettista della fontana e al professore Remo Brioschi scultore dell’opera”. Sempre il 15 giugno 1958 al signor Teodoro Manicone venne conferita la cittadinanza onoraria di Riccione.“
La competizione fu organizzata per venti volte ed ebbe tra i suoi protagonisti anche due giovani del posto: Paolo Cortesi ed Enrico Pullè. I nuotatori partivano dal porto canale e vi ritornavano dopo aver doppiato le boe situate all’altezza dei piazzali San Martino e Azzarita percorrendo così sei chilometri. Nell’impresa ognuno di loro era supportato da un marinaio di salvataggio che, a bordo del classico moscone, fungeva da guida direzionale.
A terra, medico e infermieri, erano collegati via radio con i tecnici che seguivano la gara in mare a bordo delle imbarcazioni. “Una gara durissima – ricorda lo stesso Cortesi, che vanta nel suo Palmares quattro partecipazioni e un terzo posto, conquistato alle spalle di due grandi nuotatori primatisti europei – specialmente nell’ultimo tratto, quello dal piazzale San Martino al traguardo del porto. Ma qui il tifo era alle stelle e coinvolgeva tutti, fino all’ultimo dei partecipanti”.