A Riccione Don Stefano Battarra, il successore di don Giorgio Dell’Ospedale. Primo messaggio ai parrocchiani degli Angeli Custodi: “Cominciamo insieme un nuovo cammino che ci porterà ad alta quota”.
Un lungo e caloroso applauso, il 30 gennaio nella chiesa della Pentecoste ha accolto don Stefano Battarra, neoparroco dei Ss. Angeli Custodi. L’insediamento ufficiale è avvenuto a tre mesi esatti dalla morte per Covid-19 di don Giorgio Dell’Ospedale, alla guida della parrocchia per circa mezzo secolo. La messa d’ingresso è stata concelebrata dal vescovo assieme ad altri sacerdoti tra i quali don Maurizio Fabbri, vicario generale della Diocesi, e tutti i preti di Riccione.
CHI E’ DON STEFANO
Proveniente dalla parrocchia di San Martino, dove come vicario affiancava don Alessio Alasia, è collaboratore della zona pastorale della “Perla Verde”, nonché assistente diocesano dell’Acr (Azione Cattolica ragazzi) e docente di Religione.
Nato a Rimini il 9 settembre 1981, proprio mentre preparava la tesi di laurea in Economia, ha vissuto la svolta vocazionale, complici le parole di Giovanni Paolo II rivolte ai giovani a Roma nel Giubileo del 2000: “È Gesù che cercate quando sognate la felicità, è lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di ciò che trovate”. Nel 2008 è entrato in seminario a Rimini e il 27 settembre 2015 è stato ordinato sacerdote. Sta tuttora conseguendo la Licenza in Teologia sistematica all’università Gregoriana di Roma e ha in corso la tesi di laurea. Tra le sue grandi passioni la montagna e le passeggiate in quota, nei boschi e all’aria aperta.
IL MESSAGGIO DI DON STEFANO AI NUOVI PARROCCHIANI
“Cominciamo un nuovo cammino, popolo e pastore insieme, un cammino che ci porterà ad alta quota – commenta don Stefano al suo nuovo ingresso -. Ne sono convinto.
Alta quota di rapporti sinceri e fraterni, alta quota di celebrazioni vive, partecipate. Alta quota del servizio alle persone più fragili, sofferenti, malati, anziani, persone in difficoltà economiche, ferite nelle relazioni. Alta quota nella spinta missionaria verso chi sta ai margini della comunità e verso i bambini.
E’ vero, mi piace la montagna, voi carissimi parrocchiani siete già stati ad alta quota e non solo perché don Giorgio amava le Alpi e vi ha portato tante volte in montagna. Ad alta quota ci siete stati, perché lui si è preso cura di voi ad uno ad uno come il buon Pastore”.
IL SALUTO A SAN MARTINO
“Questa comunità è grande e ha mille risorse – premette don Stefano -. Guidati da don Alessio, col quale abbiamo vissuto e continueremo a vivere una vera fraternità e amicizia sacerdotale, farete grandi cose, se direte ogni giorno i vostri si al Signore. Preghiamo che venga donato alla parrocchia un altro sacerdote, perché collabori con Alessio nella cura pastorale”. E ancora:“Restate uniti anche quando ci saranno divergenze di opinioni o differenti visioni. Sensibilità diverse non sono da soffocare o disprezzare, ma possono coesistere arricchirsi a vicenda”.
L’INVITO DEL VESCOVO AI SS. ANGELI CUSTODI
“Vi incoraggio a vivere l’arrivo di don Stefano come preziosa opportunità per camminare in avanti sulla strada della comunione fraterna tra sacerdoti, diaconi e comunità parrocchiali della zona di Riccione, nelle varie forme possibili di corresponsabilità e collaborazione pastorale. Vi auguro di essere lievito di autentica fraternità per tutta la città, a partire dalle periferie urbane ed esistenziali: poveri, malati, quanti sono senza tetto, né lavoro, né pane, o non si sentono amati da nessuno”.
E infine: “In questo momento, provati dalla dura pandemia, mostriamo che ne potremo uscire rinnovati solo se uniti”.
Nives Concolino