Fin da ragazzino Luciano Casadei è stato un protagonista del turismo balneare, una colonna della spiaggia riccionese vivendone tutte le sue fasi: dal periodo prebellico al dopoguerra, dal boom degli anni Sessanta ai nostri giorni.
Cordialità e ospitalità sono stati il lei-tmotiv della vita di Luciano Casadei. Un’esistenza ricca di amicizie, imbastite nel tempo con i suoi bagnanti, che dal 1971 ha sempre accolto al Bagno 53, ora condotto dal nipote Diego Casadei, presidente della Cooperativa Bagnini. Luciano è stato cofondatore e consigliere della stessa associazione, dando anima e cuore al suo mestiere.
Nato il 9 settembre 1926 in una casetta di viale Gramsci, allora affacciata sull’arenile, Casadei è cresciuto nella spiaggia del nonno Primo e degli zii Leurini. A 12 anni con una cassettina di legno appesa al collo, girava tra le tende per vendere le cartoline di Riccione ai bagnanti. Sempre in quegli anni conobbe anche il Duce, che con la sua famiglia trascorreva le vacanze nella villa a poche centinaia di metri. Suo zio, Franco Angelini, era il cameriere di fiducia di Donna Rachele, che lo volle con se anche a Roma. E’ poi arrivata la guerra, suo malgrado Luciano è stato costretto a lavorare con i tedeschi, che costruivano le fortificazioni per difendersi dal nemico. In quegli anni ha fatto il cameriere all’Hotel Vienna e all’Hotel Domus Mea, a servizio degli Alleati.
Dopo quegli anni bui, rieccolo in pista con i vecchi amici, tra i quali Bubi Barilari e Astro Bologna con il quale partecipava alle gimcane riccionesesi, come coopilota. Casadei, infatti, oltre a essere uomo di mare era uno sportivo. Amava pattinare ed era appassionato di ciclismo, è stata così una grande gioia per lui conoscere proprio a Riccione il suo beniamino Fausto Coppi.
Luciano, essendo single, non si era mai sposato, aveva tempo di coltivare anche degli hobby, in particolare la caccia che purtroppo gli costò l’occhio destro per via di un colpo partito accidentalmente dal fucile di un amico, durante una battuta, ma lui si abituò a usare il sinistro, tanto da vincere una gara al piattello.
“Spinto dall’intraprendenza – racconta il nipote Diego – zio Luciano nel dopoguerra ha pure gestito la tabaccheria dello storico Bar Italia, in Viale Gramsci, e negli anni Sessanta in spiaggia, assieme ai miei genitori Renzo e Anna, ha portato avanti il Bar Renzo. Nel 1971, infine, con mio babbo ha realizzato il sogno della sua vita, che era quello di avere uno stabilimento balneare tutto suo. Acquistò il Bagno 53, che non ha mai abbandonato fino alla scorsa estate. Arrivava di buon mattino per poi andarsene di sera”. E a proposito, suonano come una sorta di testamento le parole pronunciate poche ore prima della sua scomparsa, quando a un giovane riccionese Luciano ha con-fidato: “Ricordati non c’è cosa più bella della spiaggia, in particolare a sera, quando finisci di lavorare e con la fami- glia ti raduni in riva al mare”.
Luciano Casadei ci ha lasciati il 10 febbraio del 2016.
NiCo