La storia di Villa Franceschi a Riccione
Villa Franceschi dal 1919 di proprietà dell’omonima famiglia di Bologna (borghesia medio-alta) entrò a far parte dei beni del Comune di Riccione per volontà testamentaria di Clementina Zugno vedova di Federico Franceschi che morì a soli 43 anni nel 1927. Clementina visse in villa fino al 1953, anno della sua morte. Entrambi riposano al cimitero della Certosa di Bologna.
Villa Franceschi sorge in una prima fase tra il 1900 e il 1910, poi subisce varie modifiche sia nelle dimensioni che nell’ornato, vuoi per il terremoto del 1916 che per passaggi di proprietà. Sono degli anni ‘20 le aggiunte della torretta, del garage e della casa del custode.
Tipico del periodo il capanno nel giardino per coprire il pozzo necessario e sopperire alla penuria d’acqua.
Solo nel 1929 Riccione inaugurò l’acquedotto liberando la popolazione dalla “schiavitù” dei disagevoli approvvigionamenti a mezzo botti antiquate e poco igieniche.
Villa Franceschi è ricca di decorazioni esterne in cemento realizzate con cura e maestria da Guerrino Giorgetti (1898-1970) un valente artigiano, famoso all’epoca.
Villa Franceschi venne utilizzata dal Comune di Riccione come sede di servizi pubblici: biblioteca, dependance della scuola media, ufficio di collocamento e poi chiusa perché il decadimento la rese non agibile.
Infine la decisione di restaurarla (2001), rendendole la passata bellezza e facendone la sede della galleria d’Arte Moderna e Contemporanea con completamento nel 2004.