Una storia lunga quasi ottant’anni.
Tra i clienti del negozio “Poker” anche Valter Chiari,
la Venier e Gloria Gaynor
Le calzature, da sempre eccellenza del “made in Romagna”, a Riccione hanno avuto un’antesignana in Erminia Bologna, “Mimma” per gli amici.
Fu lei, classe 1924, assieme al marito nell’immediato dopoguerra ad aprire il negozio di calzature in viale Dante, dove venivano prodotti gli zoccoli più blasonati dell’estate. Un’attività che, nata in un piccolo locale, nel tempo si è sviluppata fino a dare vita a uno dei più raffinati negozi del centro turistico, il Poker.
Mimma se n’è andata per sempre il 14 luglio 2022, a 98 anni, ma il suo senso d’imprenditorialità, che le fu riconosciuto dalla Confcommercio con l’assegnazione di una targa nella sala dell’Arengo di Rimini quale pioniera degli operatori di Riccione, continua a vivere nei suoi rampolli.
“I miei genitori Mimma e Renato Cenci, fratello di Geo, aprirono il negozio subito dopo il passaggio del fronte, nel 1945, nel piccolissimo negozio qui di fronte al Poker, per l’esattezza sotto l’hotel Mazzoni, che ha poi lasciato spazio al condominio Alexander (dove c’era il supermercato Angelini) – racconta la figlia Maria Grazia Cenci -. Cominciavano a ritornare i primi turisti, a Riccione non c’era quasi niente, in viale Ceccarini solo poche attività tra le quali il grande emporio La Minerva e il calzolaio Berarducci. I miei genitori ebbero l’idea di produrre zoccoli su misura.
Le clienti passavano di mattina, mia mamma misurava lunghezza e fascia del piede e al ritorno dal mare le signore trovavano le loro calzature pronte. In particolare mamma cuciva le tomaie dello zoccolo, mentre mio padre le inchiodava”.
All’inizio gli articoli, in particolare le scarpe, venivano acquistate a Rimini, perché dopo la guerra non si trovava niente. “Mio padre – continua Maria Grazia – andava a fare gli acquisti in bicicletta, riusciva a portare fino a sedici scatole di calzature legate di qua e di là al manubrio.
Per non faticare pedalando, si attaccava ai camion, d’altra parte allora non c’era il traffico che c’è adesso. Con i soldi messi da parte a fine stagione comprò una Lambretta sulla quale riusciva a caricare fino a trenta paia di scarpe”. L’attività prendeva quota, tant’è che, come testimonia la Cenci “già allora gli imprenditori del settore come Pollini, Casadei e Rossi, venivano a trovarla. Soprattutto Pollini arrivava quando doveva fare i campionari, chiedeva come andava, quali prospettive c’erano”.
Quando l’albergo dove lavorava Mimma venne demolito, per lasciare spazio al condominio, l’attività fu trasferita dall’altra parte della strada, dai Mantani, dove si trova tuttora. Nel 1957 davanti al Savioli, allora frequentato da tantissimi personaggi, la Bologna col marito aprì anche il Poker, un elegante negozio in mezzo a tanti bazar, rimase attivo fino al 1969, poi chiuse e se ne conservò solo il marchio e la memoria di numerosi clienti di fama, come Walter Chiari e Paola Quattrini ai quali nel tempo, nell’altro negozio, si sono aggiunti Gloria Gaynor, Marina Ripa di Meana, Simona Izzo, Mara Venier e Roby Facchinetti dei Pooh, che per mostrare le scarpe che voleva, era entrato in vetrina.
Ma la Mimma rimase sempre in prima fila, così all’incirca fino a quando prese le redini Maria Grazia, ma fino a 91 anni, fatta la spesa, ogni mattina continuava a fare il suo giro in bicicletta, fermandosi poi in negozio. Nonostante l’attività, la nota operatrice amava stare in cucina e radunare le figlie, Maria Grazia e Paola e le loro famiglie a tavola, dove non mancavano mai le sue prelibate tagliatelle.
Nives Concolino