Roberto Mignani una vita vissuta con Riccione sempre sullo sfondo tra politica, musica e collezionismo. Conosciutissimo, appassionato di storia locale e legatissimo all’Abissinia.
Tenace, battagliero e innamoratissimo della sua Riccione, aveva acquisito popolarità per i suoi molteplici interessi che avevano fatto di lui un personaggio di primo piano nel Partito Socialista riccionese, un intra- prendente albergatore, nonché collezionista e coofondatore del Blue Note Arci Jazz Club di Riccione. Roberto Mignani, classe 1950, se n’è andato all’improvviso nella notte del 21 luglio per un problema cardiaco.
Una brutta notizia che ha sconvolto tutta la città, ma soprattutto l’Abissinia, che ha sempre portato nel cuore. Poliedrico, socievole, appassionato di storia locale, era sempre alla ricerca di oggetti, documenti e quant’altro potesse contribuire a testimoniare e raccontare il passato. Sono così nate le preziose collezioni di cartoline d’epoca, immaginette sacre, etichette per valigia con il marchio degli alberghi, depliant, posacenere, penne degli hotel riccionesi, che in parte non esistono più, e altro materiale trovato nei mercatini di antiqua- riato ai quali partecipava anche come standista. Tutto ciò che era legato al nome di Riccione, lui lo raccoglieva.
Un patrimonio che, appena possibile, su intenzione della inseparabile compagna, Marisa Chierichetti, potrebbe essere messo a disposizione del pubblico attraverso l’apertura di una fondazione a lui dedicata. E chissà che non veda la luce anche il secondo libro che Roberto intendeva pubblicare: “Bagnini e Bagnanti di Riccione”. Aveva già raccolto tutto il materiale e abbozzato il volume.
Tanti progetti finché otto anni fa un inaspettato ictus ha affievolito entusiasmi ed interesse, tanto da vendere alcuni pezzi delle sue collezioni, che restano comunque imponenti. I socialisti riccionesi, a partire dagli ex assessori Luciano Tirincanti e Johnny Bezzi, ricordano Mignani come: “persona libera con lo sguardo proiettato sulle grandi cose, amante della cultura con la c maiuscola”.
A proposito sottolineano: “Viaggiare con lui, condividere i suoi ragionamenti appassionati, mai banali, è stato un privilegio”. Sono diverse le iniziative e i pro- getti culturali che nel tempo ha portato avanti a Riccione, coinvolgendo artisti del calibro di Renzo Arbore e Tullio De Piscopo con i quali aveva stretto una grande amicizia, tuttora coltivata.
Mignani che lascia anche la mamma Elsa e il fratello Renzo, noto medico nefrologo, ha lasciato un vuoto anche tra gli amici del Jazz Club che lo ricordano anche per i mostri sacri del settore portati a Riccione: “Roberto era il segretario del club, ma soprattutto l’animatore, il programmatore degli eventi. A lui va ampio merito e riconoscenza”.
Grande la commozione tra gli amici dell’Abissinia, dove Mignani risiedeva e dove ha gestito l’hotel Verbena e poi costruito l’Hotel Lido Europa. Tante le persone che si sono ritrovate per l’ultimo saluto in preghiera alla Mater Admirabilis.