Ferruccio (Ottavio) Bianchi una vita nei locali, prima da semplice cameriere, poi da direttore e per finire da proprietario: l’Hostaria del Castello l’ultima sua creatura. Prima tra i tavoli del Dancing Savioli, l’Embassy, il Vallechiara e tanti altri.
Discreto, sempre professionale e dotato di quello spirito di ospitalità che contrad- distingue l’imprenditoria romagnola, per un’intera vita ha diretto diversi locali del posto, come il Vallechiara e il Savioli di Riccione, l’Embassy di Rimini e l’Hostaria del Castello di Gradara, che ha pure gestito fino pochi anni fa.
Ferruccio Bianchi, Ottavio per gli amici, è scomparso nel novembre del 2019 a 85 anni, portando via con se un piccolo tassello di storia, imbastita tra gli anni ‘70 e ‘80. A Riccione, dov’era molto stimato, lo ricordano tutti come il “classico direttore in guanti bianchi, cortese e umile, pronto ad accogliere i vip che arrivavano nei locali, come pure a dialogare e a sedersi a tavola con i suoi dipendenti.
Un gran lavoratore che ha sempre operato nel silenzio, lontano dai riflettori”. Bianchi, che lascia il figlio Duilio e la moglie Francesca (Chicca) Vandi, sempre al suo fianco soprattutto nella conduzione della sua ultima attività, l’Hostaria del Castello, si è diviso tra lavoro e famiglia. La sua carriera è stata un costante crescendo.
E’ partito facendo la gavetta. “Da cameriere al Dancing Savioli, passo dopo passo si è fatto strada, diventando direttore. La sua professionalità era tale da essere chiamato a dirigere altri locali “fuori zona”, come lo storico Baccarà di Lugo che ebbe l’onore di inaugurare.
Tante le foto che lo ritraggono con celebri artisti del calibro di Mina e durante i concorsi con le miss”. Nel 1972 Bianchi aprì l’Hostaria del Castello a Gradara. L’attività era solo estiva e questo per diversi inverni gli consenti di dirigere il Vallechiara, in Viale Ceccarini. Il suo spirito imprenditoriale, come ricorda il figlio Duilio “è sempre stato grande. Organizzava eventi e ingaggiava artisti di grido, come Jovanotti. Nel frattempo ha pure fatto scuola. Tanti ragazzi, che nel tempo hanno lavorato con lui come camerieri, hanno poi aperto dei ristoranti”.