Angelina Urbinati alias “La Zaghina”, a Riccione con la sua attività di sementi è stata una delle artefici della rinascita del vecchio Paese dopo la guerra, insieme ad altre figure femminili.
Angelina Urbinati ( classe 1919) l’Angìòla, detta la “Zaghina” per aver sposato Salvatore “Tore” Zaghini (classe 1906) era conosciutissima e benvoluta. A Riccione Paese aveva aperto l’attività per la vendita di sementi e cereali nel lontanissimo 1946 (negli ultimi anni aggiunse le piante in vaso) con sacrifici impensabili.
Faceva parte di quella cerchia di donne intraprendenti e instancabili che nel dopoguerra diedero vita, attorno alla chiesa vecchia di S. Martino in C.so F.lli Cervi, a varie forme di commercio. Basti ricordare la Faustina di tabach, la Pasquina ad Budrièl per al cunfezioun, la Rosa ad Pipèin per e magnè, la Isa ad S-cènt per e lat prèima e j’udor dèp.
Erano solidali tra loro, non conoscevano invidia, c’era cooperazione e la sera dopo un’estenuante giornata di 16/18 ore senza fermarsi si riunivano davanti alla Faustina per “fè la végìa”, raccontarsi i fatti curiosi, i problemi personali, i ricordi e, perchè no, qualche intrigante pettegolezzo. Donne forti, indimenticabili.
Donne da ricordare con affetto.