Annalisa Casadei decenni perno della Caritas di Riccione, da due anni Presidente. Ci lascia una figura esemplare per il suo amore verso il prossimo ed i poveri.
Riccione ha perso la mamma dei poveri. Annalisa Casadei, 68 anni, presidente della Caritas cittadina “Madonna del mare” e referente della Caritas parrocchiale di Gesù Redentore, è volata in cielo il 21 novembre per un male che non perdona. Da decenni era il perno di quell’attività solidale, svolta con estrema donazione di stessa e amore verso il prossimo.
PRESIDENTE CARITAS
Donna di grande fede, premurosa, riservata e solare, ma soprattutto dotata di grande umanità e spirito di mediazione, ha svolto il suo servizio come vera e propria missione. E’ stata lei con alcuni amici, come il suo predecessore Giorgio Galavotti e Angela Cevoli, a fondare nel 1998 l’Associazione Madonna del Mare che gestisce la Caritas cittadina, inaugurata il 5 febbraio del 2000. Sempre in prima fila anche nel direttivo, nell’aprile 2018 Annalisa era stata eletta presidente all’unanimità, la sua scomparsa ha suscitato grande commozione in tutta la diocesi.
IMPRENDITRICE POI DOPO LA MORTE DEL MARITO VICINO AI BISOGNOSI
La Casadei era conosciuta anche nel mondo dell’imprenditoria, per anni, con il marito Marino Muraccini, morto prematuramente nel 2011, ha seguito il Bagno128 (ora gestito dal nipote Gerardo), del quale era concessionario il padre Nello, che l’ha condotto fino al 1995, anno della sua scomparsa. Porta tuttora il nome di Annalisa l’hotel di famiglia risalente al 1961, ora gestito dalla sorella Emanuela.
Della Casadei, grande motore, sempre presente e pronta a risolvere i problemi delle persone bisognose, ha tracciato un autentico profilo don Franco Mastrolonardo, che ha concelebrato la messa d’esequie alla Gesù Redentore col vicario diocesano don Maurizio Fabbri e con gli altri sacerdoti dell’AlbaMater e San Lorenzo.
“VADO AVANTI PERCHE’ NEL CUORE DEI POVERI VEDO IL VOLTO DI CRISTO”
“Il suo spirito di donazione era più unico che raro – sottolinea Don Tonino Brigliadori – l’aveva agganciata nel momento in cui si è trovata vedova e senza figli. Lei si è aperta alla chiamata e ha trovato una famiglia più numerosa e tanti figli tra i quali Stella e Mia, che portò a casa con la loro mamma”. E ancora: “Annalisa tante volte mi diceva: vado avanti, perché nel cuore dei poveri vedo il volto di Cristo”.
“Era umile, una donna di preghiera e di fede mai sbandierata, ma piuttosto vissuta nel silenzio, anche per questo era accolta da destra e da sinistra, capace di mediare le situazioni di conflitto dalle quali purtroppo anche le istituzioni più nobili non sono esenti.
La timidezza non l’avrebbe mai portata a fare la presidente, ma nel momento in cui tutti l’acclamavano e il periodo storico premeva, ha vinto la titubanza e ha detto “si”. Annalisa non era conosciuta dalla Riccione benestante, ma i poveri la conoscevano tutti, lei era il vero archivio vivente dei poveri che bussavano alla nostra parrocchia. In un quadernino aveva annotato tutti i loro nomi.
IL RICORDO DI MARIO GALASSO
La sua carità andava a braccetto con la fede”, pregi che trovavano riscontro nelle testimonianze di chi ha operato con lei come Mario Galasso, direttore della Caritas diocesana e Giorgio Galavotti, ex presidente della Caritas cittadina, che per vent’anni, ogni venerdì, l’ha affiancata al “Centro di ascolto”.