Gestore dello storico bar Caracas all’Abissinia, indimenticabili i suoi bomboloni. Instancabile lavoratore. Attilio Ripa: uomini comuni, uomini speciali.
Attilio Ripa nasce Il 27 agosto del 1935 nel comune di Montefiore, trascorre gli anni della gioventù nelle nostre colline dove attinge lo spirito robusto e gioviale della nostra gente.
Uomo semplice, uomo del popolo che incarna i valori della nostra tradizione e cultura, dove famiglia e lavoro sono i pilastri del vivere e lo scorrere delle stagioni con le loro incombenze sono il palinsesto di un’esistenza che non si ferma neppure con le difficoltà recate da un infortunio di guerra, che lo rende parzialmente invalido.
Attilio, forte dei suoi valori e di uno spirito combattivo, da coltivatore diventa fruttivendolo e gestisce in Viale San Martino un negozietto di frutta e verdura insieme ai familiari ed all’amatissima zia Assunta.
Qualche anno dopo, cavalcando la fortuna di una Riviera che l’arrivo del turismo di massa aveva reso d’oro, comincia a gestire l’ormai storico bar Caracas, ancora oggi di proprietà della famiglia Ripa. Sono indimenticabili gli anni dei bomboloni caldi sfornati e pronti alla vendita dall’una della mattina per i giovani di rientro dalle discoteche.
“Non si faceva in tempo a rimpiazzare il vassoio che arrivava profumato e fumante dalla vicina pasticceria. Erano altri tempi’, ricorda la figlia Monica: “Il babbo era un instancabile lavoratore, un uomo che non si è mai tirato indietro di fronte a difficoltà di qualunque tipo e che si è saputo inventare mestieri, senza dimenticare le sue radici”.
Finita la stagione estiva, si ripartiva con la raccolta della vinaccia, poi quella delle olive che venivano spremute al frantoio di San Savino per produrre l’olio extra vergine. Ottobre e novembre erano i mesi della campagna, del ritorno alla terra ed il camion, parcheggiato sotto casa sostituiva l’auto utilitaria con cui nei giorni di festa si portava a spasso la famiglia.
Il 19 giugno 2020 Attilio saluta la famiglia e tutti noi cittadini dell’Abissinia. Rimane il ricordo di un’ottima persona, pronta al saluto, socievole e stimata. La moglie Elvira, i figli Monica e Paolo, la nuora con i nipoti Luca, Mattia e Stefano ne piangono la mancanza insieme a tutti noi che abbiamo osservato i suoi passi ed il suo impegno nel quartiere Abissinia che tanto amava.