Riccardo Parisio, un bolognese innamorato di Riccione con un cuore grande così. La storia di una donazione decisiva per la riuscita della raccolta fondi “Riccione contro il Coronavirus”.
LE DIFFICOLTA’ INIZIALI DELLA RACCOLTA FONDI
Avevamo lanciato la raccolta fondi da una settimana, ero continuamente attaccato al telefono o al computer per promuovere l’iniziativa. Erano i giorni del lockdown, dell’isolamento forzato e delle sirene che ululavano a tutte le ore. La raccolta cresceva, ma
lentamente.
AD UN TRATTO, TUTTO CAMBIA…
Ogni volta era necessario spiegare cosa stessimo facendo perché l’iniziativa procedeva ancora quasi sotto traccia. Poi un pomeriggio tutto cambiò. Arrivò una donazione, sulla piattaforma GoFundMe, di 3899 Euro e con un balzo felino arrivammo
a 10 mila euro complessivi raccolti.
Era come essere sulla salita del Giro sul Mortirolo e trovare la spinta di un tifoso, anzi di un amico. Eravamo pronti per affrontare un’altra salita per far crescere la somma. Inutile sottolineare come quella novità ci diede forza e rinnovato entusiasmo. In noi nasceva la consapevolezza di avere fatto capire in città e anche fuori, quale fosse la nostra volontà: sostenere il nostro ospedale. Ma chi era stato a darci una mano così importante?
RICCARDO E LA SUA VISITA AL CECCARINI
In una amen dalla piattaforma ricostruimmo il tutto: Riccardo Parisio, non lo conoscevo. Incominciai a fare una ricerca sul web ed in pochi minuti lo rintracciai su Facebook per ringraziarlo personalmente, ci confidammo. Erano i momenti piu’ drammatici, soprattutto per chi come Riccardo lavora con la gente (titolare del Bevabbè e di Soccia), quella gente forzatamente chiusa in casa.
Mi scrisse che aveva portato dei panini al Ceccarini per tirare su’ di morale il personale in prima linea, uscendone però affranto per la situazione. Tornando a casa mi rivelò di ricordarsi di aver visto l’intervista sulla pagina Facebook di Famija Arciunesa fatta alla Dott.ssa Antonella Pompili, Resp. Terapia Intensiva e Silvia Bertuccioli, Coordinatrice infermieristica che sostenevano la raccolta fondi “Riccione contro il Coronavirus”.
Non ci pensò due volte. E così, nonostante le difficoltà imprenditoriali e le nubi scure sul suo futuro aziendale, decise di farcire quei panini in modo sostanzioso.
COMUNITA’, UNA PAROLA MAGICA
Ma non fu solo una questione di soldi, leggerlo mi fece sobbalzare il cuore: una storia da raccontare perché il bene chiama il bene, pensai, ma Riccardo mi confessò di voler rimanere nell’ombra. Compresi la sua richiesta ed inizialmente evitammo come FA di ringraziarlo pubblicamente. Ora però vogliamo e possiamo in qualche modo rifarci.
Il gesto di Riccardo suona come un inno alla vita ma soprattutto evoca una parola magica sulla quale Riccione è cresciuta ed ha prosperato: comunità. Ne abbiamo un gran bisogno, una parola che ci stringe, trasforma gli specchi in finestre facendoci sentire parte di una sola cosa. Grazie Riccardo!
Francesco Cesarini