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C’era una volta il dancing Vallechiara

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Nasce nel 1946 lo storico dancing
nel cuore di Riccione, l’ingresso era in viale Ceccarini.

In origine dava accesso al giardino con annessa villa di proprietà della Sig.ra Marianna Ceccarini in Salvatori che io ho avuto il piacere di conoscere. Persona amabilissima e generosa, tanto generosa che si offrì di donare il proprio giardino gratuitamente ai Sig.ri Ebo Bezzi “Baffiti” e Luigi Spadini per farne un locale da ballo. Nasce così il dancing Paradiso, questo il nome alle origini.
Luigi “Gigetto” Spadini con Caterina Valente.
Ebo Bezzi: il conte Bafiti.
Spadini, che allora faceva il cameriere al Zanarini, avendo famiglia e figli si preoccupò di non perdere il posto nel caso le cose non fossero andate al meglio, e in sua vece affiancò come direttore Arrigo Semprini, divenuto dopo anni proprietario dell’Embassy di Rimini. La dinamicità di Ebo Bezzi e la pacatezza di Luigi Spadini, amici carissimi che ricordo con tanto affetto, fecero nascere il locale in breve tempo e, come succedeva ai quei tempi, con poco denaro. Tutti i locali di allora erano assai piacevoli di notte e un disastro di giorno; tutto giocava sulle luci, il verde e le stelle facevano il resto. Si cominciò a eliminare una parte di alberi per far posto alla pista da ballo, mentre quelli attorno vennero tagliati lasciando il tronco abbastanza alto da farne base per i tavolini inchiodandoci sopra una tavola rotonda. Semplice modo per risparmiare sull’arredo.
Il primo Bar.

Tranne la pista tutto il locale era coperto di ghiaia e si doveva solo sperare nel bel tempo altrimenti saltava la serata. Il locale decollò molto bene, l’ottima posizione, la cordialità e la simpatia tipica romagnola dei gestori favorì la riuscita.

Nel 1947 Ebo Bezzi si ritira per avviare la pizzeria del Gallo, al posto suo arriva “Bisio” che poi aprirà il dancing Florida. L’allora parroco di San Martino, Don Montebelli, pregò Spadini di cambiare nome al locale, ritenendo il nome Paradiso non molto rispettoso per un locale da ballo. A quei tempi si cercava di accontentare tutti, tanto più la chiesa, così il caro Gigetto (tutti lo chiamavano così) decise di accontentare il Don.
Ingresso principale.
Furoreggiava allora un film musicale americano dal titolo “Serenata a Vallechiara”,  l’interprete era la famosa pattinatrice Sonia Henye e l’interprete maschile credo fosse Tyrone Power. Così Spadini decise che il locale si sarebbe chiamato “Vallechiara”. Di anno in anno vennero apportate migliorie tali da renderlo molto accogliente e sempre frequentatissimo, specie da un pubblico giovane. Cominciò così la gara fra i locali da ballo per avere i più importanti personaggi dello spettacolo in voga.
La pista da ballo e sopra il Bar.
Nel 1949 al Vallechiara si esibì un giovanissimo Paolo Bacilieri divenuto in seguito famoso cantante del programma televisivo “Il Musichiere” condotto dal grande Mario Riva. L’incubo della guerra si era allontananato e tutto sembrava facile anche se così non era, si facevano debiti che, fortunatamente, il lavoro estivo saldava.
Nel 1957 Spadini, ormai da tempo unico gestore, ingaggia l’orchestra di Corrado Bezzi, la cantante è una graziosa brunetta di nome Teresa, dotata di una bella voce. Pensate che io ho avuto il piacere di conoscerla ancora ragazzina (appena quattordicenne) che cantava al passo del Furlo. Da studente a Urbino andavo con gli amici in estate a ballare sulla terrazza in riva al fiume. La brunetta Teresa diventerà poi la moglie di Silvano (Lallo) Spadini uno dei figli di Gigetto.
L’Orchestra di Bruno Bezzi.
Nel 1958 l’orchestra Bezzi arriva a Riccione al Vallechiara con due nuovi cantanti, Tilde Natili e Renato Sambo, due veri talenti e grandi voci, un complesso musicale eccezionale. Renato Sambo era anche un bel ragazzo e fece strage di cuori. Le donne impazzivano e il locale era sempre affollatissimo. Tilde Natili sposata al musicista Romano Frigeri, virtuoso violinista, diventerà poi, all’epoca dei noti urlatori, la famosa Jenny Luna, che negli anni ’60 spopolavano in TV. Ricordiamo la prima Mina, Tony Dallara, Betty Curtis e Celentano.
Fred Buscaglione e la sua orchestra.
Il M° Carlo Alberto Rossi di Rimini, grande amico del nostro Gigetto e fondatore a Milano della casa discografica Juke-Box, propone all’amico serate con cantanti in voga in quel periodo, così attrazioni con personaggi come Nilla Pizzi, Carla Boni, Natalino Otto, Duo Fasano, Achille Togliani, Flo Sandons, Modugno, Jula de Palma, Milva, Ornella Vanoni, Caterina Caselli, Fred Buscaglione, Fidenco, Massimo Ranieri, Rita Pavone e tanti altri.
Negli anni ‘60 fu il boom di tutti i locali da ballo, ci si arrivava a piedi, senza dover prendere l’auto e il ritorno in hotel o a casa diventava una piacevole passeggiata elegante, le signore in abito da sera e gli uomini in giacca e cravatta.
Il Vallechiara, ancora una volta rinnovato, conobbe il suo massimo splendore. Ricordo il direttore Virgilio Tosi, esemplare il suo modo di ricevere i clienti: le signore andavano da lui, impeccabile nel suo smoking, e le accompagnava al tavolo con grande garbo. Le attrazioni del momento furono nomi internazionali: Aznavour, Caterina Valente, Neil Sedaka, le gemelle Kessler, Lola Falana, Piergiorgio Farina, Nini Rosso e Mia Martini.
Una estrosa pubblicità per il locale.
Presentavano tutte le sere i giovani Daniele Piombi, Alvaro Alvisi, Mario Alani e orchestre ricercatissime come Paolo Zavallone, Narciso Parigi, Lello Tartarino, Gualdi, Raf e Ciato, Righi Saitto e Tullio de Piscopo. Memorabili le serate con Gigi Sabani, Alighiero Noschese: i più grandi imitatori del momento. Le sfarzose sfilate di moda con la direzione di Luciano Grasso di Torino che con splendide modelle e modelli, a indossare i meravigliosi abiti, ha fatto sognare le più eleganti signore ospiti di quelle serate al Vallechiara.
Gli uomini non avranno dimenticato facilmente Teresa, Barbara e Amanda, le indossatrici che ho avuto il piacere di fotografare anche fuori dal locale e il fatto che io ne ricordi ancora il nome significa che erano veramente belle.
Tony Renis con Mina, al centro Renato Zero e Patty Pravo.
Si può affermare che il Vallechiara ha avuto il privilegio di ospitare la migliore clientela nel periodo più vivace delle estati riccionesi quando tutto era in crescita e i locali da ballo erano per giovani e meno giovani. I tempi cambiano e non sempre in meglio, e il modo diverso di divertirsi ha portato alla chiusura di questi locali tipici dove si ballava sotto le stelle, con musica soft, che ha fatto innamorare tanti villeggianti e nostrani vitelloni.
Nel 1973 la gestione Spadini cessa di esistere e subentrano Galanti, Masini e il direttore Galeazzo. Una parte del giardino diventa discoteca, le stelle non si vedono più e si va avanti ancora per un po’ fino alla sua chiusura. Peccato!
Luciano Luzzi e “Lallo” Spadini

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1 commento

  1. Ricordo perfettamente come se fosse ieri tutti i locali qui presenti, per averli frequentati (spesso clandestinamente entrando a sbafo), e fare la corte alle decine di signore villeggianti e tedesche, che erano a Riccione. Meravigliose nottate furono, indimenticabili, e il grande amico LALLO Spadini, che chiudeva un occhio…anche Enrico Rastelli al Florida…(il fratello Gian Carlo è stato il mio padrino), e Bepi Savioli. Mi manca però, la “Punta dell’Est”, in fondo al viale Dante…
    Anni che purtroppo, ora che ho 91 di anni, non tornano più…Viva Riccione sempre!!!
    Gian Luigi Dondi (GIL)

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