Sono passati due anni da quando abbiamo imparato a conoscere il Covid, qualcosa che ha rivoluzionato la nostra quotidianità.
A Riccione ci siamo dati da fare in mille modi per far fronte a questa difficile esperienza, Famija Arciunesa ha portato avanti la raccolta fondi “Riccione Contro il Coronavirus” diventata poi storica: oltre 100 mila euro raccolti per il nostro Ospedale Ceccarini e le famiglie in difficoltà.
Da troppo tempo ci diciamo “è finita”, anche la scorsa primavera alla vigilia di un’estate poi rivelatasi per la nostra città piena di soddisfazioni.
Ma l’autunno ci ha fatto ripiombare nella cupa realtà della pandemia con la quale abbiamo forzatamente imparato a convivere.
Purtroppo però ci sono ancora tante famiglie in difficoltà e la guerra in Ucraina, con la crisi energetica che si porta appresso, ha cominciato inevitabilmente ad avere i suoi effetti sul paniere della spesa.
Abbiamo così dato fondo a quanto potevamo donando 3500 euro in buoni spesa agli amici della Caritas (che gente in gamba!) per sostenere chi è in difficoltà. La speranza è che la stagione dia una spinta a quella ripartenza che sembra essersi incagliata con le prime bombe cadute in terra ucraina.
L’Europa è la retrovia di questa guerra, non abbiamo abbandonato la popolazione ucraina. Abbiamo snellito la burocrazia per dare accoglienza ai profughi, organizzato convogli con beni di prima necessità ed aperto ogni porta a chi scappa dal dramma di una guerra raccontata da immagini strazianti che alimentano la nostra frustazione ed impotenza.
Però il nostro territorio e i riccionesi con il consueto spirito di intraprendenza si sono confermati aperti e solidali. Sono tante le piccole e grandi storie di accoglienza che abbiamo in qualche modo incrociato ed anche Famija Arciunesa non si è tirata indietro per fare da gancio tra chi arriva e chi ospita. Ci è venuto naturale.
Il desiderio è che quell’arcobaleno di speranza che si staglia, nella copertina di questo numero, tra le nostre vele storiche non faccia la fine di quello raffigurato sui lenzuoli esposti sui balconi con la scritto “andrà tutto bene”. La lezione ci è ormai ben chiara: se vogliamo il meglio dipende prima di tutto da noi, più o meno…
Francesco Cesarini
Presidente Famija Arciunesa