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Estate 1986, la Riccione spensierata con il caffè a 400 lire

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Riccione estate 1986 –  Alessandro Formilli e le sue serate riccionesi da quasi maggiorenne: le amicizie, gli amori e tanto divertimento. La focaccia con gelato targata Mario di Bologna, il Vallechiara poi il Diana o il Trampolines. Il caffè? Bastavano 400 lire.

Lungomare di Riccione anni ’80

RICCIONE ESTATE 1986
Ricordo bene quell’estate, probabilmente perché ero alla vigilia dei miei 18 anni. In televisione la prima edizione de “La Corrida” – presentata dal grande Corrado faceva il pieno di ascolti ogni sabato sera di luglio e di agosto; le radio erano dominate da “Bello e Impossibile” di Gianna Nannini e da “Nuovi Eroi” del giovane Eros Ramazzotti – vincitore del Festival della Canzone Italiana nel febbraio precedente; il caffè al bar costava 400 Lire, il biglietto del bus 500 Lire ed il giornale 650 Lire. Come ogni anno, la mia famiglia dalla fine di giugno all’inizio di settembre aveva preso in affitto la stessa villetta in Viale Trento Trieste al costo di 800.000 Lire ed ogni venerdì prelevavo dai miei risparmi 50.000 Lire che duravano una settimana intera senza che mi facessi mancare nulla.

Riccione 1986: Alessandro Formilli, quasi maggiorenne, e la sua compagnia di amici in una spensierata serata riccionese.La settimana era intensa e piena di “impegni” ma bastavano 50 mila lire e non ti mancava nulla.

LE SERATE NELLA PERLA VERDE
Non posso sapere se quegli anni fossero realmente sereni e spensierati per gli italiani, ma di certo lo erano per me e per gli amici della comitiva che ogni sera si ritrovava all’angolo di Viale Francesco Baracca con Viale Trento Trieste. Le risate non mancavano mai, così come le barzellette, gli scherzi e le spiritosaggini. C’erano un’alchimia ed una complicità tra noi, tipiche di quell’età, capaci di mostrare gli affetti e gli amori come eterni. Di solito, la prima tappa era MARIO DI BOLOGNA, primo importatore nella Riviera della focaccia con gelato, situato sul Lungomare della Repubblica (all’angolo con Viale Francesco Rismondo). Il clima di goliardia continuava anche lì, causando spesso la disperazione del proprietario che vedeva occupare tavoli e sedie da circa 25 ragazzi sorridenti, ma chiassosi.

Lungomare di Riccione, sulla sinistra si nota l’insegna di Mario di Bologna.

QUANDO SI ANDAVA A BALLARE AL VALLECHIARA
Intorno alla mezzanotte, poi, ci trasferivamo al VALLECHIARA, mitica di- scoteca divisa in due zone: quella chiusa era la méta per chi amasse ballare, quella all’aperto, invece, per chi volesse amoreg- giare con la propria ragazza o accorciare le distanze con la tipa conosciuta sulla pista da ballo. Godevamo dell’ingresso gratuito, perché eravamo simpatici ai titolari e, in occasione delle feste mascherate, venivamo coinvolti nelle animazioni a tema. Verso le quattro le più belle automobili arrivavano in Viale Maria Ceccarini (l’attuale zona pedonale non esisteva e la circolazione poteva riprendere dalle due di notte), i cui proprietari le parcheggiavano davanti al DIANA con apparente disinteresse.

IL DOPO DISCO
Noi, di solito, preferivamo arrivare al TRAMPOLINES (pizza margherita, Coca-Cola e coperto: 5.000 Lire), sia per la vicinanza con le nostre case, sia perché davanti alla spiaggia. Il sorgere del sole, infatti, ci trovava distesi sui lettini della Zona 63 SPERANZINO con ancora qualche birra, qualche sigaretta e tante, tante risate.

IL CINEMA A RICCIONE
A volte, se le ragazze prendevano il sopravvento, potevamo iniziare la serata all’ARENA DANTE (“Amadeus”), al CINEMA ODEON (“La mia Africa”) o al CINEMA TEATRO TURISMO (“Karate Kid II”, “Speriamo che sia femmina”). Alcuni di noi riuscivano ad entrare senza pagare il biglietto di 5.000 Lire nell’Arena, scavalcando la recinzione dietro allo schermo e nel Teatro si passava attraverso le uscite di sicurezza (sempre aperte, perché l’aria climatizzata non esisteva)!

LA MUSICA E RICCIONE
Altre volte, invece, convincevamo i pochi patentati tra noi a prendere le macchine per arrivare al BYBLO’S, al PETER PAN o al WHITE ELEPHANT (aperti tutte le sere, da fine maggio a settembre inoltrato); lungo il tragitto tenevamo i finestrini totalmente aperti e le radio diffondevano ad alto volume “Papa don’t preach” di Madonna o “Take on me” degli A-Ha. Dai primi giorni di agosto, i turisti trovavano affissa su ogni albero di Viale Ceccarini e Viale Dante la tipica locandina con il consueto augurio di Buon Ferragosto da parte dell’Amministrazione Comunale. Al- tri tempi pure in politica!

Alessandro Formilli

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