Una diretta con 14mila visualizzazioni con i protagonisti della raccolta fondi “Riccione contro il Coronavirus” per condividere le scelte e le azioni da mettere in campo.
Dal 27 aprile l’ospedale di Riccione per circa un mese e mezzo Covid Hospital, è ridiventato “pulito”, ossia è tornato alla normalità. Ha successivamente mantenuto due zone di filtro per garantire una veloce diagnosi a chi accede: in caso di positività al Covid-19 si provvede al trasferimento all’Ospedale Infermi di Rimini.
La notizia dopo le drammatiche settimane è stata diffusa con sollievo in simultanea durante il talk show che Famija Arciunesa ha proposto in diretta sulla sua pagina Facebook, grazie alla regia di Paolo Massarente, con il presidente Francesco Cesarini, affiancato dalla sua viceAlessandra Prioli e da una serie di ospiti intervenuti singolar- mente da remoto, come i medici del Ceccarini, Paolo Fabi della Terapia intensiva e Rianimazione, Rosa Intermite del Pronto Soccorso – Medicina d’Urgenza e Davide Manfroni, medico del 118. Una diretta seguitissima, che ha registrato oltre 14mila visualizzazioni.
I sanitari, oltre a fare il punto della situazione hanno pubblicamente ringraziato i donatori, spiegando anche l’utilità di presidi e delle apparecchiature ricevute. Gesti che, come hanno ben rimarcato tutti, hanno contribuito a far sentire la vicinanza della città in un momento così drammatico.
“La prima fase è stata durissima -rimarca l’Intermite-. A febbraio in Emilia-Romagna ci è piovuto addosso il cluster dal Lodigiano, ci siamo trovati a fronteggiare l’emergenza anche strutturale. E tra l’altro non tutto era disponibile, il sostegno della cittadinanza ci ha dato coraggio”. Vicinanza e praticità, un esempio, tra le donazioni, il “VSCAN Extend”, che come sottolinea
Manfroni: “È uno strumento eccezionale, necessario per le ecografie, diventate il terzo occhio per i professionisti sanitari, in questo caso per le diagnosi precoci e a domicilio. E’ fondamentale nella “fase due”, per evitare che i pazienti si rechino in ospedale rischiando d’infettare altre persone”.
Per il resto Manfroni, come Fabi e gli altri sanitari, sottolineano: “L’emergenza prima era in ospedale, ora è fuori, per cui è giusto indirizzare le risorse a chi vive in difficoltà economiche”.
Idea condivisa dal neopresidente della locale sezione della Croce Rossa, Roberto Silvestri che conferma l’aumento di famiglie in difficoltà. “Non erano neppure una ventina quelle che seguivamo prima della pandemia, ora sono circa settanta”.
Stessi incrementi anche tra le famiglie seguite dalle Caritas parrocchiali. La catena solidale continua con tanti piccoli gesti, come le gocce d’acqua del colibrì e degli altri animali sparse sulla foresta in fiamme: similitudine calzante suggerita dalla favola africana interpretata in chiusura dall’attore e consigliere di FA Federico Galli.