Alla fine ci siamo messi alle spalle anche la stagione estiva 2020, quella più complicata di sempre.
A confronto quella delle mucillagini del 1989 è stata una passeggiata. E’ andata bene? Di sicuro poteva andare peggio, molto peggio. Ricordate le notti insonni di maggio piene di di dubbi ed incertezze?
Mai come questa volta non sono solo gli indicatori economici da tenere in considerazione (arrivi, presenze, fatturati..) ma soprattutto la capacità di una comunità di reagire e stringersi davanti ad un nemico invisibile.
Una forza che poi si è trasformata in un sorriso rassicurante per i nostri cittadini temporanei, i turisti. Giugno è stato prevedibilmente molto critico per gli arrivi (-56,9%, mentre in tutta la provincia 69.6%). A luglio piuttosto contenuto il saldo negativo degli arrivi (-12,2%) soprattutto guardando il dato complessivo provinciale ( -21,4%).
Mancano i numeri di agosto e settembre ma il percepito è positivo: tra mille difficoltà gli operatori economici sembrano aver salvato la stagione, impressione confermata dall’Amministrazione attraverso gli incassi dei parcometri. Insomma, l’abbiamo “sfangata” ma non è finita. Ora ci aspetta un autunno difficile, probabilmente ancora piu’ complicato.
Dovremo continuare a domare il Covid-19 attraverso comportamenti responsabili e fare rete per aiutare chi è in difficoltà. Riccione lo ha fatto durante l’esplosione della pandemia, serve ripetersi e fare se possibile meglio. Come Famija Arciunesa stiamo perfezionando la donazione dei ventilatori polmonari in arrivo dalla Germania per l’Ospedale Ceccarini, saranno fondamentali per l’attività complessiva dei prossimi 10 anni.
Nel nostro piccolo cercheremo di stare con i piedi e con il cuore nella città attraverso iniziative di solidarietà per la nostra comunità, cercando di rinforzarne il significato. In arrivo un nuovo libro sul dialetto, cene di raccolta fondi, le nostre storiche castagne di beneficenza, iniziative per valorizzare la nostra storia. Ad ognuno il suo, Riccione non si ferma mai.