Giugno 1967 Riccione ospita nel suo stadio Pelè. Ecco come visse la città la vigilia di quell’evento sportivo storico nelle parole del giornalista Marzio Cesarini.
Giugno 1967, Riccione si prepara al grande evento: allo stadio comunale arriva Pelè! L’amichevole Santos-Venezia, un appuntamento con la storia lanciato per l’occasione anche da un giornalino (foto a lato) distribuito nella città e allo stadio. Per ricordare quel magico momento abbiamo recuperato il pezzo di presentazione dell’arrivo nella Perla verde della “Perla Nera” scritto dall’allora giovanissimo giornalista Marzio Cesarini per quella che poi sarà una serata caldissima, afosa e straordinaria.
Pelè a Riccione di Marzio Cesarini giugno 1967
«Quando si avvicina al pallone ha le movenze di un’ape che va incontro al fiore», ha scritto di Pelé un fantasioso cronista brasiliano, nel resoconto della prima partita importante della «Perla nera», l’uomo che ripete in tutto il mondo, ed in special modo a Santos, le leggendarie esplosioni di Manolete a Madrid.
Pelé: Edson Arantes do Nascimento, nome da luogotenente del generale Cortez, da conquistatore spagnolo. Due gambe grosse che stupiscono nella figura abbastanza esile, il sorriso a labbra tese, una faccia da pudding al cioccolato, mobile nelle espressioni come sul campo, lo sguardo vigile. 170 goals, una carriera rapida e luminosa iniziata a soli 12 anni, esplosa a 16 nei campionati mondiali del ’58 vinti dal Brasile. Uomo arrivato e ricco; possiede una decina di aziende, cinque palazzi, sette negozi, percepisce una ragguardevole cifra facendo pubblicità al caffè.
Se nelle tourné c’è lui, il Santos è sui 25 milioni a partita; lui assente, i milioni diventano la metà. A suo modo è un piccolo sovrano, con luogo-tenenti in calzoncini corti, e per sudditi tutti gli abitanti del Brasile. Si capisce perchè ad ogni goal che segna insegue il pallone e lo bacia! E’ come un sovrano, ha una biografia (350 mila copie) che ne esalta le gesta, e si insinua nelle scuole elementari e nelle “fa- velas”, dove giorno dopo giorno la miseria si mischia al calcio e un pò si attenua. Il volume s’intitola: «Eu sou Pelé». Inutilmente vi si cerca l’origine di questo nomignolo che sta fra l’esercizio di linguaggio e lo schiocco di frusta. Si dice che quando è assente dalla squadra del Santos, compaiano sui muri della città manifesti a lutto con scritta: «Oggi Pelé non gioca». Questo è «la perla nera», O rey do football, il calcia- tore più famoso di tutti i cinque continenti. Martedì 20 giugno 1967, Pelé ed il Santos sono a Riccione. Riccione merita questo regalo.
Marzio Cesarini