Giulia Righini figura notissima a Riccione per aver lavorato dal 1925 e poi gestito la prima ricevitoria del Lotto e la prima rivendita dei quotidiani a “marina” per i turisti.
La storia di Riccione, spesso ha avuto come protagoniste delle donne, come Giulia Righini la cui figura è legata alla prima ed unica Ricevitoria del Lotto esistente a Riccione. In questa lei, infatti, lavorò dal 1° maggio 1925 al 1976. Prima come impiegata, poi dal 1943 come titolare.
«Oltre al banco del lotto – racconta – ci occupavamo anche della vendita dei giornali, questa licenza però era stata intestata a mia madre Maria. Abbiamo iniziato a vendere Il Resto del Carlino, il Corriere e in seguito la Gazzetta dello Sport, finché pian piano siamo riuscite ad avere tutti i giornali».
RICEVITORIA LOTTO
L’attenzione della signora Righini è rivolta in particolare al banco del lotto. «Inizialmente questo dipendeva da Rimini per cuiracconta – ultimato il lavoro del venerdì, andavo a Rimini a portare le matrici, in treno se il tempo era brutto, in bici se era bello».
Ma quanto giocavano i vecchi riccionesi al lotto e chi erano i giocatori più accaniti? All’epoca – ricorda la signora Giulia – si giocavano bollette piccolissime, persino di trenta centesimi, dodici per l’ambo e diciotto per il terno. La prima settimana guadagnai cinque lire, quella sera pioveva per cui andai a portare le matrici a Rimini col treno, spendendo il guadagno nel viaggio.
Col tempo i riccionesi iniziarono comunque a giocare di più. Tra i primi clienti ricordo un certo «Pinon», Frangiotto Pullè, la Carolla ad Toni e la Mauri di San Lorenzo».
Le vincite non erano eclatanti, ma allorchè si iniziarono a giocare i numeri singoli, ricorda la titolare del banco, si registrarono vincite di diversi milioni; addirittura un cliente in due riprese vinse trenta milioni, quando ancora con quei soldi si potevano comprare diversi appartamenti.
Questo lavoro assorbì interamente la vita della signora Giulia e se da un lato la costrinse a vivere una vita scomoda, quasi sempre mangiava fuori ora pasti, d’altra parte le fu d’aiuto nel superare grandi crisi, come quando, dopo alcuni anni di matrimonio, suo marito, colpito da infarto, la lasciò sola con i suoi piccoli Giuseppe e Angela.
La signora Righini a Riccione comunque, era nota non solo per avere l’unico banco del lotto e inizialmente l’unica rivendita di giornali, «a marina» possedeva infatti anche un’edicola, che serviva i bagnanti anche con consegna.
Riccione con le sue case, la sua gente, il suo modo di vivere, ora è cambiato, e la signora Giulia, che ha ancora impresso nella mente il passato come se fosse presente, afferma: «quando cammino per le strade, ancor ora, tutto mi sembra nuovo, Riccione era un piccolo borgo, ora non posso rimanere che a bocca aperta».
La gente, era migliore ieri o oggi?
«Per un certo aspetto direi ieri, perchè ci si voleva più bene, oggi esiste più egoismo e spreco».
Nives Concolino