Enrico il Pazzo una vita a Radio Sabbia con una carriera iniziata nel 1976. Uno stile inconfondibile che ha attraversato le mode rimanendo un marchio di fabbrica. L’autore di Ska Chou Chou si racconta ricordando i big intervistati.
E’ lo speaker-intrattenitore più amato dalle donne, uno “Scorpione” sempreverde che con la sua voce calda e sensuale, a tratti altisonante e vigorosa, accende l’atmosfera, regalando emozioni e musica. Enrico il Pazzo, storica voce di Radio Sabbia, ha già superato nel 2016 i quarant’anni di carriera, cominciata nel 1976 nell’emittente del cammello. Ogni giorno, l’autore e protagonista del celebre Ska Chou Chou, all’ora di pranzo accompagna i “sabbiolini” in un popolare itinerario musicale tra dediche, messaggi e saluti dei suoi fan.
Una lunga carriera? “Si, sono arrivato a Radio Sabbia, nata il 9 giugno 1976, un mese/due dopo la sua apertura. Eravamo in viale Milano, a pochi passi da viale Ceccarini. Allora c’erano Stefano Lazzaro, Enrica Tosi Brandi, Stefano Savioli (capitan Cocoricò), il giornalista Marzio Cesarini, Stefano Coveri,solo per citarne alcuni. Si sono poi aggiunti altri colleghi, tra i quali Gilberto Gattei, Betty Miranda e Katia Galassi. Ho seguito tutte le tappe e gli spostamenti della radio da viale Amendola all’attuale sede, in viale Veneto”.
In questi oltre 40 anni Enrico il Pazzo è diventato la leggenda dell’etere? “E’ così! Sono uno Scorpione pungente!”. Che fa impazzire soprattutto le donne, come le circuisce? “Le coccolo, dico a tutte che sono belle e questo le fa sentire importanti”.
Ci racconta qualche aneddoto? “Con la tecnologia ora è più difficile, ma quando si inviavano le letterine, mi scrivevano di tutto e dentro ci trovavo anche dei pensierini. Mi hanno regalato perfino reggiseni e perizoma. Grazie a Dio, mi sono successe solo cose allegre. Aprire il microfono per me non è un lavoro ma un divertimento.”. Qual è il segreto di tanto successo? “Non c’è un segreto. Sono solo rimasto sempre me stesso e mi mantengo così. Sono l’unico dei pochissimi a fare ancora dediche e richieste nelle mie trasmissioni”. Nei suoi programmi ha ospitato artisti di grido, vero? “Si, ho intervistato tantissimi cantanti, da Renato Zero a Gianni Morandi, dai Pooh a Loredana Berté”. Lei ha inciso un disco che ancora si canticchia, è così? “Vero. Nel 1981 ho inciso Ska Chou Chou. Il brano è piaciuto a Claudio Cecchetto che, dopo avermi chiesto il permesso, nel 1982 ne ha fatto una cover, che mandato a Sanremo. Quel 45 giri, diventato anche sigla del Publiphono radiomare, è stato uno dei dischi più venduti dell’anno, tanto da finire nell’Olimpo delle hit parade.
IL MISTERO SULL’ETA’ DI ENRICO IL PAZZO
I fan vorrebbero conoscere la sua età, ma lei non li accontenta… “Sono arrivati ad offrirmi mille euro per sapere quanti anni ho, ma neanche se mi danno un miliardo svelerò la mia data di nascita!”. Lei è richiesto anche per le serate nei locali? Si mi chiamano ovunque, sono stato anche a Perugia e a Brescia, ma lavoro principalmente tra Marche ed Emilia- Romagna, sono stato più volte a Bologna e Modena”. Musica e motori, lei è un amante dei kart? “Si, ne possiedo uno. Anni fa, quando correvo in pista, ho avuto anche successo. E’ una passione che mi è rimasta, ma ora corro solo per allenarmi.”
Chi c’era agli inizi di Radio Sabbia si ricorda di Enrico che arrivava in radio direttamente sul suo go kart…Enrico il Pazzo!
Ni.Co.