Nella foto taglio del nastro del bocciodromo, all’interno del “Parco della Resistenza” polmone verde di Riccione inaugurato il 2 giugno del 1974 dal sindaco Cenni.
LA STORIA PARCO DELLA RESISTENZA
Il 30 giugno 1966 il Conte Mattioli Belmonte Cima ing. Guido, dopo aver costruito su buona parte dei terreni compresi tra via Romagna e via Castrocaro, decise di vendere i rimanenti centomila metri quadrati, quasi tutti coltivati a vigna, al Comune di Riccione.
L’area venne acquistata per quattrocentomila lire e sembrava scontato che venisse edificata con nuove abitazioni. Ma l’idea del Sindaco di allora, Biagio Cenni, era un’altra. Ispirato dai grandi parchi tedeschi, sorprendendo un pò tutti, decise per la destinazione a parco pubblico. Si arrivò così alla delibera del 20 febbraio 1973 che destinò 290 milioni per la realizzazione del parco.
Ci vollero 18 mesi di lavori: venne demolita la malconcia casa colonica in zona laghetto (con le tavole e i coppi del tetto venne realizzato il ponte del laghetto). Venne conservata l’altra casa, detta della “Micia”, ed oggi sede di Famija Arciunesa grazie alla ristrutturazione effettuata dalla stessa associazione con l’inaugurazione del 5 marzo 1989.
INAUGURAZIONE 2 GIUGNO 1974
Nel parco furono collocati 70 pini marittimi, 100 pini domestici, 30 pioppi bianchi per arrivare così all’attesa inaugurazione del 2 giugno 1974. Era solo l’inizio di uno sviluppo arboreo dell’intera area che oggi ospita anche sequoie, querce, taxodiuni (dal caratteristico colore rosso in autunno e siti in zona laghetto), la gledixia che in primavera ha tinte di giallo e aceri campestri.