Solo la scossa di avvertimento di maggio evitò una strage ad agosto quando l’80% di Riccione venne raso al suolo da un terremoto di forza 9 della scala Mercalli.
IL TERREMOTO A RICCIONE NEL 1916
Non si registrarono vittime grazie alla scossa di avvertimento di maggio, ma il terremoto dell’agosto del 1916 fu di una forza mai vista a Riccione: le case del borgo vennero rase al suolo ed anche diverse strutture pubbliche furno gravemente danneggiate. L’ Ospedale Ceccarini registrò rilevanti squarci all’interno, crollò il padiglione d’isolamento e furono allestiti alcuni tendoni di emergenza.
I DANNI IN LIRE
I danni quantificati dal Genio Civile furono di 22.600 lire. il Giardino d’infanzia adiacente collassò registrando danni per 87.800 lire per poi essere ricostruito dopo il 1920, con una spesa complessiva a lavori ultimati di 123.500 lire.
17 MAGGiO 1916
Arriva la prima scossa di terremoto. Paradossalmente, in relazione a quel- la successiva molto più forte, sarà una benedizione, un vero e proprio campanello d’allarme. La prima scossa mise angoscia per tutta l’estate ai riccionesi che per la paura si riversarono in spiaggia vivendo in soluzioni di fortuna, spesso nelle barche capovolte.
16 AGOSTO 1916
Seconda scossa di terremoto, di inaudita potenza (forza 9 della scala Mercalli). Durò nella duplice fase ondulatoria-sussultoria piu’ di quaranta se- condi abbattendo l’80% di Riccione che solo per il campanello d’allarme di maggio non contò vittime. Riccione fu ridotta ad un cumulo di mace- rie gettando nella disperazione la povera gente. L’intervento dell’esercito provvide in qualche modo all’assistenza e ad innalzare le tende da campo per i tanti senza tetto.
Tra gli edifici importanti distrutti o notevolmente danneggiati vi furono: l’Asilo d’infanzia Ceccarini (inaugurato da Maria Ceccarini nel 1891), la Torre della Trinità, l’Ospizio marino Amati-Martinelli, la Chiesa di San Lorenzo, Palazzo Graziani, la Torre delle Fontanelle, l’Hotel Des Bains e l’Osteria Bologna sulla piazzetta del Paese (vedi foto).
1916 ANNO DRAMMATICO
Un anno terribile. Oltre il terremoto il territorio respirava un clima di martirio complessivo: i massacri del fronte della Grande Guerra, la T.B.C, la febbre spagnola nel mondo. Anche a Riccione arrivavano i telegrammi che annunciavano le inutili morti dei fanti in trincea. Alla fine saranno 61 i nomi dei caduti del conflitto 1915-1918 il cui nome verrà ricordato nel cippo funerario del Cimitero di Riccione. La guerra interruppe il periodo di sviluppo dell’attività balneare e della crescita economica.
RINVIO DEi PAGAMENTI
Già il 30 maggio 1915 si riunì l’assemblea generale straordinaria della società “Pietro Sghedoni” di Mutuo Soccorso fra i marinai di Riccione per ri- chiedere alle autorità competenti l’emanazione di un Decreto in favore delle attività economiche del territorio per lo slittamento delle scadenze dei loro pagamenti oltre il sessantesimo giorno dalla effettiva conclusione della pace.
BRUSCA FRENATA DELL’AUTONOMIA
Di certo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e le difficoltà economi- che che ne conseguirono rallentarono le dinamiche di volontà d’autono- mia da RImini, formalizzata ufficialmente anni prima nel 1910 con una petizione popolare firmata dalla maggioranza dei riccionesi.
La richiesta di Comune autonomo, presentata al Ministero degli Interni, venne poi accolta da Rimini solo il 6 aprile del 1921 dalla dalla Giunta socialista del Sindaco Clari.
Francesco Cesarini