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Inaugurato l’Emporio solidale nei locali dell’ex Tucker

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Inaugurazione dell’Emporio solidale in Viale del Commercio a Riccione nei locali dell’ex Tucker. Un punto di riferimento per le famiglie in difficoltà.

Inaugurato a Riccione l’Emporio solidale, dove le persone con difficoltà economiche potranno fare spesa con una tessera a punti rilasciata dai Servizi sociali. Dopo due anni di attesa, il 26 ottobre è stato tagliato il nastro alla presenza di decine di volontari e autorità civili, militari e religiose. Emblematica la sede, ricavata al pianterreno dello stabile che ospitava la Tucker, in viale del Commercio, 9 nella vecchia zona artigianale.

LA GRANDE FAMIGLIA DELLA CONSULTA DELLA SOLIDARIETA’ 

Dopo la spinosa vicenda giudiziaria che ha coinvolto i titolari, il fabbricato è stato confiscato per cui il Tribunale ha previsto di concederlo in comodato gratuito al Comune di Riccione, che a sua volta ha affidato la gestione alla Consulta della solidarietà, formata da una quindicina di associazioni di volontariato (Agesci gruppo scout), Aism, Amici dello Ior, Arcione, Arcobaleno, Avis, Caritas cittadina Madonna del Mare, Centro aiuto alla vita, Cen- tro missionario Comboni, Centro 21, Centro Elisabetta Renzi, Circolo Anspi Il Muretto della parrocchia di San Lorenzo, Cri, Progetto famiglia e Vaps).

IL LAVORO DEI VOLONTARI

Sono stati proprio i volontari con Luigi Casadei, presidente della Consulta, attiva da trent’anni, a ripulire quella che ormai era diventata una spelonca con acquitrino, trasformandola in degna sede del nuovo servizio con l’ausilio di Geat e Protezione civile. “Dopo vari ostacoli burocratici, abbiamo svolto questo lavoro dallo scorso maggio, quando ci sono stati messi a disposizione i locali con l’autorizzazione a procedere al ripristino degli ambienti -rimarca Casadei-. Da allora i nostri volontari hanno lavorato incessantemente per risanare gli ambienti rendendoli agibili, accoglienti ed adeguati alle normative vigenti”.

Come accade nella struttura riminese, attivata da tempo, anche l’Emporio solidale di Riccione, dotato di uno sportello di orientamento, ascolto, informazione e uno spazio per l’accoglienza dei bambini, è organizzato come un vero e proprio supermercato.

Gli interni dell’Emporio Solidale.

OBIETTIVI DELL’EMPORIO SOLIDALE

Come annuncia Casadei: “Qui verranno distribuiti generi di prima necessità. In modo autonomo, ma controllato, secondo le esigenze si potranno reperire prodotti alimentari, di igiene personale e cancelleria con una tessera a punti assegnata in base ai parametri concordati con il centro d’ascolto dell’emporio e con gli Sportelli sociali del Comune.

Il progetto infatti è rivolto soprattutto alle famiglie o singole persone residenti a Riccione, che si trovano in condizione di reale difficoltà e disagio familiare, lavorativo, economico e/o sociale, per un periodo di tempo stabilito, sufficiente a renderli più autonomi e integrati”.

IL SISTEMA A PUNTI

Pertanto i prodotti non avranno un prezzo, ma un valore in punti, riportato da una tessera a scalare non cedibile ad altri utenti. I generi alimentari non disponibili sugli scaffali saranno reperiti tramite il Banco alimentare, eccedenze e donazioni di generi alimentari e da supermercati locali o acquistati direttamente dalla Consulta, seconda le necessità.

SOSTEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE

Il servizio, finanziato dal Comune con 75mila euro (più 25mila all’anno dal 2020), dalla regione Emilia-Romagna e dal Ministero con circa 20mila euro, sarà gestito non solo dai volontari della Consulta, ma anche da persone disponibili a donare il loro tempo. Alla cerimonia d’inaugurazione hanno presenziato il sindaco Renata Tosi, il vicesindaco con delega ai Servizi alla persona e alla famiglia, Laura Galli, e l’amministratore giudiziario Ettore Trippitelli. Per l’occasione don Alessio Alasia ha benedetto la struttura e ha letto il messaggio del vescovo di Rimini Monsignor Francesco Lambiasi.

“L’emporio era uno degli obiettivi della nostra legislatura – rimarca il sindaco Renata Tosi – perché il progetto mette in rete pubblico e privato, istituzioni e associazioni di volontariato con l’obiettivo di sostenere chi si trova in situazioni di transitorio disagio economico. Il recupero di questo bene confiscato è la fine di un lungo percorso che ha coinvolto più soggetti e che sarà a disposizione dei più deboli”.

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