Ivonne Berardi, figlia di Esperia Lugaresi, come la mamma ha legato il suo nome a Riccione per la sua attività di ostetrica. Conosciutissima e stimata ha fatto nascere centinaia di riccionesi, tra questi anche dieci nipoti.
Ha aiutato a nascere centinaia di riccionesi, tra i quali una decina di nipoti. Una “missione” davvero importante quella di Ivonne Berardi, nata a Riccione il 5 marzo 1929 e venuta a mancare il 28 gennaio 2009.
Figlia di Esperia Lugaresi (1894 –1954), altra nota levatrice, l’unica di Riccione nella prima metà del secolo scorso. Ivonne è passata alla storia, come donna di grande coraggio e umanità. Sin da giovane, quando ha iniziato a praticare il suo mestiere, il suo obiettivo è sempre stato quello di far venire alla luce i bimbi, cercando di alleviare il più possibile doglie e ansie delle mamme.
OSTETRICA, SEMPRE AL FIANCO DELLE MAMME
“Mia madre – racconta la figlia Margherita – all’inizio del suo lavoro faceva nascere i bambini nelle case. Poi è stata assunta a Villa Contarini a Rimini. Faceva andare lì le signore prossime al parto, quando erano già pronte, non voleva che facessero lunghe attese. Oltretutto non le lasciava mai sole con le proprie doglie e sofferenze. Le aiutava anche manualmente, evitando l’agitazione”.
Tecniche che ha adottato anche in casa sua, quando Margherita il 7 febbraio 2001, ha deciso di far nascere la sua terzogenita Emily Tosi, in casa e non in ospedale. Un evento esclusivo. Della bravura di Ivonne erano a conoscenza anche le turiste.
IVONNE OSTETRICA ANCHE PER LE TURISTE
Così negli anni Settanta una signora bolognese sul punto di dare alla luce a Riccione la sua creatura la volle al suo fianco. “La mamma era molto altruista – riprende Margherita – una volta per aiutare in ospedale una parente che non stava bene, rimase fuori casa per due mesi. Era una donna forte, infondeva tanto coraggio. Fin da piccola è stata abituata ad affrontare le avversità della vita. Ha perso il padre, due sorelline ed un fratello di 19 anni, quand’era ancora bambina”.
DA BAMBINA COSTRETTA A CRESCERE IN FRETTA
Così Ivonne è stata costretta a crescere in fretta, ma senza mai perdere la sua spensieratezza. Nel settembre del 1948 convolò a nozze con Antonio Tonini, stimato imprenditore edile. Ivonne, intanto, si dedicava con amore alla sua professione. Al tempo trascorso tra cicogne, mamme e bebé, Ivonne intrecciava il suo menage familiare.
Il marito Antonio, che aveva conosciuto quando ancora andavano a scuola, le aveva dato quattro figli, Ionner, Vanes, Esperia e Margherita, dai quali sono poi nati dieci nipoti e sei pronipoti, tutti riuniti per festeggiare le Nozze di diamante: sessant’anni di matrimonio.
IL RICORDO DEI RICCIONESI
I riccionesi ancora adesso ricordano Ivonne come donna semplice, coraggiosa, allegra e altruista. La chiamavano “Ticozzi” per via della sua corporatura minuta, che contrastava con il suo carattere davvero forte. Come ricordano i suoi figli “Ivonne è stata anche una mamma molto affettuosa e comprensiva. Dal giorno della sua scomparsa c’è un grande vuoto, ma lei è rimasta in tutti i nostri cuori”.
Nives Concolino