Chiesa Gesù Redentore: dal monumento ai caduti sulla spiaggia alla maestosa cupola.
Il progetto originario, curato dall’Ingegner Gualandi, prevedeva la costruzione di un solenne monumento ai caduti della prima guerra, nella cui chiesetta si sarebbe potuto anche celebrare messa. Don Giovanni Montali celebrò la prima Messa il 9 Luglio 1939 all’aperto (nella foto) nel grezzo della chiesa appena iniziata e parteciparono diversi cittadini e villeggianti. La copertura con la maestosa cupola presente ancora oggi è del 1953, prima si celebrava messa all’aperto.
GLI INIZI DEI LAVORI
I lavori furono iniziati verso la primavera del 1937 dal Capo mastro Paolo Semprini. Allora San Lorenzo in strada, di cui Don Montali era parroco, estendeva i suoi confini fino alla spiaggia, ma all’ Alba non c’era neanche una cappella in cui celebrare la messa per la comodità della popolazione.
Nel 1933, sotto la guida del parroco, si costituì un comitato con lo scopo di studiare un progetto e reperire fondi per costruire una chiesa.
Nel frattempo la seconda guerra portò cambiamenti notevoli in quella zona, primi fra tutti la scoperta del litorale come fonte di reddito per l’incipiente industria turistica e il conseguente insediamento di molte famiglie provenienti dall’entroterra. Così il monumento diventò chiesa e col crescere della popolazione la chiesa si dovette ampliare.
Così, pur senza saperlo, fu proprio Don Giovanni Montali, prima della seconda guerra mondiale, a porre le fondamenta della nuova parrocchia di Gesù Redentore, la quale sarebbe stata istituita giuridicamente solo nel 1948.
La parrocchia autonoma dell’Alba fu eretta nel 1948 (il registro dei battesimi porta la data del 1 novembre), sottraendo parte del suo territorio a San Lorenzo.
DON LUIGI PELLEGRINI IL PRIMO PARROCO DELL’ALBA
Il primo parroco designato fu Don Luigi Pellegrini che, giunto la prima domenica di ottobre del 1948, inizialmente senza casa e senza chiesa, vi rimase fino al 1956. Il primo difficile compito pastorale del nuovo parroco fu quello di costruire una comunità cristiana, amalgamando gente di diverse provenienze, ma anche quello di realizzare la chiesa e la canonica.
Don Pellegrini riuscì nell’intento, anche se non mancarono certamente disagi: per i primi anni si continuò ad andare a messa al “monumento” senza tetto sulla testa, ma con l’ombrello in caso di pioggia.
Finalmente nel 1952 si terminò di coprire, pur provvisoriamente, la chiesa; il 17 luglio del 1953 si iniziò la costruzione della maestosa cupola che fu portata a termine in breve tempo e inaugurata nell’ottobre dello stesso anno.
ARRIVA DON ALBERTO
Terminato il mandato di Don Pellegrini, l’ultima domenica di novembre del 1956, dopo un breve interregno in cui resse la parrocchia Don Antonio Bruzzesi, giunse come parroco il giovane Don Alberto Torroni, proveniente da Miramare. Si mise subito all’opera per completare la chiesa ancora incompleta, e ampliare e organizzare le opere parrocchiali.
L’opera più espressiva del suo amore per la chiesa che con fatica aveva poco a poco ampliato ed abbellito è certamente il grande mosaico dell’abside e raffigura Gesù Redentore, Via Verità e Vita. Lo fece realizzare dalla ditta Vitali di Foligno nel 1969, insieme alla Via Crucis, alla sede per il celebrante e alle cappelline laterali.
DON ANTONIO E DON FRANCO
Don Alberto nel corso degli anni è poi diventato un vero e proprio punto di riferimento della comunità ed ha retto la parrocchia dell’Alba per quasi quarant’ anni, nel periodo del massimo sviluppo turistico e urbanistico. Un tumore lo costrinse a lasciare la guida della parrocchia che passò a Don Antonio (Tonino) Brigliadori il 5 giugno 1993.
Venne ampliata la Chiesa attraverso una ulteriore cappellina laterale dedicata al parroco precedente. La stessa cappellina verrà poi nel 2003 completamente affrescata e arricchita di alcune stampe digitali. Nel settembre del 2002 don Tonino venne trasferito a Bellaria ed entrava Don Franco Mastrolonardo, ad oggi parroco di Gesù Redentore.