La Saviolina è uno dei simboli di Riccione capace di sintetizzare lo spirito dei suoi cittadini. L’imbarcazione varata nel 1928 è stata ripristinata e restaurata diverse volte, l’ultima nel 2017. Nel 2019 il trionfo alla Barcolana.
1926 AL VIA I LAVORI
La sua costruzione fu commissionata nel 1926 al maestro d’ascia Guido Rondolini di Gabicce dai fratelli Michelini, anch’essi di Gabicce, considerati tra i più abili pescatori locali e conosciu- ti, con il soprannome di famiglia: i “Muròt”.
1928 IL VARO
Il lancione fu varato a Gabicce nel 1928 col suo primo nome “Nino Bixio”. Misura 11,10 metri di lunghezza.
Scheletro e fasciame della barca erano in legno di quercia, men- tre la coperta era in larice.
La sua costruzione si pone alla fine di un’epoca, quella della vela appunto, motivo per cui la barca fu dotata da subito di un motore ausiliario, un BL (FIAT) da 18 HP comprato usato, che funzionava sia a benzina che a gasolio.
1944 AUTOAFFONDATA DURANTE LA GUERRA
Fu adibito alla pesca delle sardine, rimanendo in armamento da aprile ad ottobre. I suoi proprietari, i “Muròt”, erano considerati i migliori pescatori “a sarda” di Cattolica-Gabicce. Nel 1942 il “Nino Bixio” fu venduto e trasferito a Riccione, dove continuò a svolgere attività di pesca fino al 1958.
Nel settembre del 1944, quando il fronte di guerra si trovava al fiume Tavollo, dunque vicinissimo, anche il “Nino Bixio” venne autoaffondato, come accadde per quasi tutte le barche presenti nel porto canale di Riccione, affinché non venissero requisite dalle truppe tedesche in ritirata. Restò sott’acqua per una decina di giorni, prima di essere recuperato e rimesso in ordine.
1958 IL NINO BIXIO DIVENTA “LA SAVIOLINA”
Nel 1958 il “Nino Bixio” venne acquistato da Severo Savioli che la trasformò da peschereccio in imbarcazione da diporto desti nata agli ospiti dell’Hotel Savioli Spiaggia. Il lancione cambiò definitivamente nome e divenne “la Saviolina”.
Per esigenze turistiche, nel 1959 la barca subì importanti modifiche.
Venne sostituito il motore, imbarcando adesso un potente VM da 64 HP, che divenne il propulsore principale e che decretò, in sostanza, la fine dell’uso delle vecchie vele al terzo, sostituite con delle più piccole e sicure vele latine, che svolgevano uno scopo ormai sostanzialmente scenografico e pubblicitario portando iscritto sulla tela il nome dell’albergo.
Il grande timone a barra venne sostituito da uno piccolo a ruota.
1964 IL SECONDO NAUFRAGIO
Un secondo naufragio, questo involontario, occorse in porto a Riccione durante la terribile tempesta dell’8 Giugno 1964 proveniente da Tramontana, quando, una mareggiata di straordinaria potenza fece crescere la marea di quasi due metri, devastando tutto il litorale, trascinando le imbarcazioni sulle banchi- ne e perfino sulla strada.
1970 NUOVO RIPRISTINO
Nel 1970 la proprietà Savioli decise di portare la barca in cantie- re a Cattolica per riarmarla com’era in origine. Venne ripristinato il timone a barra, furono disarmate le vele latine, smantellata la tuga e col prezioso aiuto del Prof. Riccardo Brizzi venne ricosti- tuito il piano velico al terzo. La “Saviolina” era così tornata al suo vecchio allestimento di barca da pesca tradizionale.
1994 CESSIONE AL CLUB NAUTICO DI RICCIONE
A seguito di alcuni parziali interventi di sistemazione succedu- tisi negli anni seguenti, realizzati per lo più sotto la guida del compianto maestro d’ascia Michele (Guido) Franchini, si giunge infine al 1994, anno in cui la proprietà cede ufficialmente la “Saviolina” in gestione al Club Nautico di Riccione.
Dal 1995 fu eletta simbolo della marineria riccionese e intraprese un nutrito programma di attività turistiche, didattiche e culturali col sup- porto del Comune di Riccione. Negli anni successivi fu perfezionato l’accordo tra il Comune e il Club Nautico, che ha previsto la proprietà della barca per il primo e la gestione per il secondo.
1999 RESTAURO E RISTRUTTURAZIONE FILOLOGICA
A fine agosto del 1998, durante una navigazione didattica, la “Saviolina” corse il rischio di affondare a causa del cedimento di alcuni corsi del fasciame. L’equipaggio riuscì a condurla appena in tempo in porto a Cattolica, dove venne ricoverata presso il Cantiere Manzi.
Era necessario un lavoro di ristrutturazione complessiva. I lavori di restauro partirono nell’autunno del 1999 per terminare nella primavera del 2000.
2000 TRASFERTA A FERRARA E A MONACO DI BAVIERA
Con un vistoso e variopinto trasporto eccezionale la Saviolina fu protagonista al Salone del Restauro di Ferrara nell’edizione 2000: nel suo rinnovato fascino policromo faceva mostra di sé con le vele al terzo svolazzanti negli spazi esterni del salone fieristico e un ampio ponteggio costruitole attorno per l’occasione consentiva la visita da vicino.
Terminata l’esposizione a Ferrara, per espressa decisione del Comune di Riccione, con il Sindaco Daniele Imola in testa, la “Saviolina” è stata quindi trasferita tra mille peripezie a Monaco di Baviera, in Germania, dove agli inizi di aprile è stata esposta per tre giorni nella centralissima Marienplatz, pubblicizzando la Perla verde.
2017 ULTIMO RESTAURO
Il 9 settembre 2017, dopo oltre un anno di meticoloso restauro presso il Cantiere Navale Gori di Rimini, l’ultimo varo della Saviolina.
2019 LA SAVIOLINA TRIONFA ALLA BARCOLANA
La Saviolina partecipa alla Barcolana di Trieste e viene premiata come “imbarcazione che meglio interpreta lo spirito della tradizione”. Unica barca barca con le vele a terza, sistema di navigazione molto utilizzato nei pancioni di inizio ‘900.