Riccione è senza orologio pubblico e per scandire il tempo dei bagnanti in spiaggia l’ingegner Brugnatelli, proprietario di uno dei primi villini, utilizzava la sua tromba allo scoccare di mezzogiorno.
Il conoscere l’ora era esigenza sempre sentita, in particolare per i frequentatori della spiaggia. Chi si crogiolava al sole, chi faceva bagni prolungati, chi cercava tranquillità per scambiarsi effusioni amorose lontano da occhi indiscreti e si allontanava al largo coi mosconi, perdeva la cognizione del tempo.
BRUGNATELLI E LA SUA TROMBA
In aiuto di costoro, nel periodo 1920/25, veniva l’Ingegner Brugnatelli, proprietario di uno dei primi villini costruiti al mare sulla riva di ponente della fossa Martinelli, che, a mezzogiorno in punto, dalla sua terrazza vista mare, liberava all’aria il suono di una lucente e potente tromba. Quando la simpatica ed utile comunicazione, per motivi che non ci è dato conoscere, venne a cessare, il Comune intervenne facendo esplodere un tonante, allo scocco del mezzodì. La botta era assai forte ed udibile a grande distanza. Per la cronaca le cariche esplodenti provenivano da Castel Meleto di Saludecio, prodotte dalla “Premiata Fabbrica di Pirotecnici Dionigi”.
LE PREOCCUPAZIONI
Accadde un giorno che per impegni fuori Riccione, l’Ingegnere non ottemperò a quella che oramai era una consuetudine ben consolidata: lo squillo di tromba a mezzogiorno in punto. Così i bagnanti continuarono nei loro ozi e trastulli senza preoccupazioni d’altro genere.
Alcuni evitarono di andare a pranzo negli hotel e pensioni che avevano approntato tavola e cibarie, scorre il tempo, si fanno le dodici e trenta, cresce in molti esercizi l’apprensione e si fanno previsioni tragiche, disgrazie più disparate, perdita dell’orientamento causa colpo di sole, affondamento di una barca da gita, annegamenti. Poi qualche direttore un po’ più sagace invia il caposala a indagare e l’arcano viene svelato con sospiri di soddisfazione per gli uni (esercenti) e appetito pantagruelico per gli altri (bagnanti).