Matteo Piccioni frequenta la 2M del Liceo Volta e ci racconta le sue impressioni rispetto la pandemia. Le paure e la consapevolezza di un liceale.
Il 2020 è stato un anno piuttosto complicato per tutti ma non serve un tema per spiegarlo. In queste poche righe cercherò quindi di spiegare come un anno così complicato possa cambiare la vita di degli studenti. Ricordo che quando tutto è iniziato non si sapeva quasi nulla su questo virus, tanto che esso non interessava particolarmente neanche ai grandi, perciò noi giovani non pensavamo ci fosse nulla da temere.
Durante i primi mesi del 2020 il virus è arrivato pure in Europa e succes- sivamente in Italia e con l’aumentare dei casi saliva la paura, anche tra noi ragazzi, che questa malattia potesse diventare qualcosa di serio.
Non saremmo mai arrivai a pensare che la situazione sarebbe diventata tanto tragica. Nonostante la pericolosità del virus, la vita ha continuato ad andare avanti normalmente all’inizio e ricordo con precisione il giorno in cui venne deciso di chiudere le scuole. Per noi era solo un pomeriggio come tanti ed io ero uscito per fare un giro con i miei amici e quando abbiamo letto della chiusura delle scuole per due settimane l’abbiamo presa alla leggera considerandola come una semplice vacanza.
Con il passare dei giorni abbiamo iniziato a capire che non c’era da stare così tranquilli e che quella non era altro che una delle prime restrizioni che avremmo dovuto sopportare durante l’anno per sconfiggere il virus. Intanto il virus continuava ad espandersi e sempre più cose che riteniamo semplici e scontate sono diventate difficili e non fattibili.
In particolare è cambiato il modo di fare scuola ed abbiamo iniziato la DAD. Inizialmente eravamo tutti inesperti e più la situazione peggiorava più sorgevano in noi dei grossi punti interrogativi. Il primo periodo è stato molto complesso seguire le lezioni per via dei problemi tecnici che accompagnano questo tipo di didattica, ma la vera sfida per noi adolescenti non è stata quella di seguire le lezioni da casa (che per alcuni è pure risultato vantaggioso), ma il dover star lontani dai nostri amici.
Il lockdown non è stato vissuto da tutti alla stessa maniera: alcuni ne hanno approfittato per migliorarsi, altri per allenarsi a casa, altri semplicemente per rilassarsi giocando ai videogame; perciò non è stato un inferno sotto tutti gli aspetti, ma, come ho detto dopo di un po’ la lontananza da amici e parenti e l’impossibilità di fare cose che davamo per scontate come incontrarsi con la propria fidanzata o il proprio fidanzato, ha iniziato a pesare.
Dopo diverse settimane le limitazioni sono iniziate a diminuire lentamente e abbiamo potuto passare l’estate più in tranquillità dovendo, però, sempre tener conto delle norme sanitarie.
Sembrava come la fine di un film d’azione, sembrava si stesse rimettendo tutto a posto, tanto che a settembre siamo tornati a vivere la scuola in pre- senza nonostante non tutti fossero favorevoli perché c’era il rischio di una seconda ondata. Per molti di noi il rientro a scuola è stato molto stressante e il dover rispettare tutte quelle restrizioni che non ti permettevano neppure di poter scambiare qualche chiacchiera con il vicino di banco è stato difficile e soprattutto ha reso l’ambiente scolastico diverso da quello che è in realtà. Nonostante l’impegno nel rispettare le norme da parte di tutti, dopo qualche settimana siamo stati inevitabilmente costretti a ritornare alla DAD.
Anche le vacanze d Natale sono state come tutto il resto dell’anno e siamo stati obbligati a stare chiusi in casa per la maggior parte del tempo, e il mio augurio più grande è quello di poter vivere un 2021 tranquillo alla riscoperta della normalità che durante lo scorso anno è stata dimenticata.
Matteo Piccioni
2 M Liceo Scientifico Volta