Dal 1959 al 1971 il lungomare di Riccione si è trasformato in circuito per ospitare la Mototemporada Romagnola. Epiche le sfide tra Agostini e Pasolini.
IL CIRCUITO DI RICCIONE
Il percorso consisteva in un circuito stradale, vale a dire sull’arteria della viabilità ordinaria, con l’andata sul lungomare ed il ritorno nelle vie adiacenti, nel tragitto che va dal porto fino a viale San Martino. Un giro era lungo 3260 metri e nelle prime edizioni comprendeva il passaggio attorno i giardini pubblici, mentre in un secondo tempo fu modificato lasciando invariato il rettilineo che portava direttamente sul reale Milano. In questo modo si permetteva alle moto più potente di sviluppare la loro velocità.
LA FOLLA DURANTE LE GARE
Come per tutte le gare che si effettuavano sui circuiti cittadini anche a Riccione venivano messe balle di paglia scrupolosamente controllate dai soci del Moto Club “Celeste Berardi” di Riccione davanti agli alberi e dei pali della luce per cercare di proteggere i piloti ed il pubblico che assisteva straripante sulle tribune e dietro le transenne a pochi metri dove sfrecciavano gli intrepidi centauri.
Il circuito così realizzato veniva recintato fino alla spiaggia ma i residenti non si lamentavano ed accettavano i disagi di alcuni giorni con indubbia pacatezza dal momento che le corse motociclistiche costituivano una delle poche attrattive di Riccione nei mesi primaverili, per divenire poi con gli anni un avere propria forma di promozione poco prima dell’inizio della stagione turistica estiva.
L’ARRIVO SUL CIRCUITO DELLA RAI
Determinanti le riprese televisive iniziate intorno alla metà degli anni ’60 con le telecamere della Rai che oltre al passaggio dei piloti inquadravano il mare ed un gigantesco cartellone pubblicitario collocato appositamente sul tracciato con lo slogan “Fate il vostro pieno di sole a Riccione“.
I BOX AL GARAGE DIANA
I box dei piloti dei meccanici erano posti tra Viale Ceccarini ed Oberdan e per gli isolati che correvano senza ingaggi o con un modesto rimborso spese era costituito perlopiù da un furgoncino che serviva per il trasporto delle moto posto sui marciapiedi o in qualche piazzale ai bordi della strada rendendo così facile il contatto con i corridori. Le squadre ufficiali, con i più blasonati corridori, erano invece dotati di camion più accessoriati con i mezzi collocati nel garage Diana posto a breve distanza dal percorso.
PERCHE’ MOTOTEMPORADA?
Le gare effettuate sul lungomare riccionese dal 1959 al 1971 sono state ricondotte a partire dagli anni ’70 alla cosiddetta “Motetemporada Romagnola” termine mutuato dallo spagnolo “Moto temporada” ovvero stagione motociclistica, un’espressione attribuita ad Ezio Perazzini valente giornalista sportivo imolese collaboratore del moto club Berardi ed amico del presidente Amedeo Ronci.
Tratto da: “Il Motoclub Celeste Berardi di Riccione e il Motociclismo in Romagna”
di Fosco Rocchetta.