Riccione 1936 – La direttiva di “tenere su il morale del popolo” poteva realizzarsi in varie maniere. Una di queste era la costruzione di carri allegorici da far sfilare per le vie della città. Ne avevano l’impegno e l’onere i circoli ricreativi del Dopolavoro.
I carri, rappresentavano un qualche aspetto paradossale, buffo e scherzoso. Il carro di Fogliano raffigurava la “Sanità”. In un letto di ospedale giaceva un paziente con la borsa sulla fronte e appesi padelle, pappagalli, ampolle e clistere, a buon ornamento. Il “Professor Voronof’ era attorniato dagli assistenti, tutti in camice e berretta bianca.
IL PROF. VORONOF “GATITE ACUTA”
Ad un certo punto il paziente comincia a lamentarsi forte e il Professore (impersonato da Cesare Tontini, contadino burlone e rubizzo) fece fermare il carro e cominciò a visitarlo per bene. Ad ogni toccata un urlo e un sobbalzo dal letto. Il professore si toglie gli occhiali e con susseguo si rivolge alla folla pronunciando la diagnosi: Gatite acuta, bisogna operare subito. Cesare, con a fianco gli assistenti che gli passano i ferri, comin- cia ad operare. Nel silenzio della folla curiosa, prende un segaccio e comin- cia a tagliare la pancia del malato da sotto in su.
Improvvisamente dal ventre aperto schizzò via un gatto miagolante e spaventato che in pochi balzi scavalcò la folla e si perse rintanato tra i cespugli. Dalla folla esplosero applausi e si alzarono le grida di allegria nei confronti del professore il quale levava le mani in segno di vittoria.
da “Una Rotta nel Vento” di Dante Tosi