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Riccione “Die Grüne Perle Der Adria” scopre i turisti tedeschi

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Riccione la Perla verde dell’Adriatico “Die Grüne Perle Der Adria” scopre a fine anni ’50 i turisti tedeschi. Calorosa accoglienza, sole e gastronomia erano gli ingredienti del successo. Luciano Sabbatelli, pioniere del turismo, racconta quel periodo.

QUANDO ERAVAMO DEI PIONIERI DEL ‘SUDLICHE ADRIA’
Già dal ’58 incominciavano ad arrivare i primi treni dall’estero principalmente dalla Baviera (“anche se già da almeno tre anni c’era qualche temerario che arrivava addirittura in motorino e in bicicletta”), e i novelli operatori turistici della zona si occupavano del transfert, portarli cioè negli alberghi.

1958 A RICCIONE UN SOLO TAXI
C’era a Riccione un solo taxi all’inizio e poi piano piano aumentarono, in battagliosa concorrenza col servizio carrozze. “Cattolica –racconta Luciano Sabbatelli, pioniere del settore turismo–, è stata la prima meta per i te- deschi, mentre per gli austriaci era Gabicce; poi arrivarono Rimini e Riccione.

L’ALBA INVASA DAI TURISTI TEDESCHI

Fine anni ‘50. Hotel Grüne Perle, Linda e Pasquale in cucina con un bel poker di “arzdore”.

La zona più frequentata era quella dell’Alba: dipendente prima per una grossa agenzia viaggi tedesca e poi in proprio, lavoravo sulla via Verdi con gli alberghi Lily, Medusa, Argentina, Luana, sulla via Tasso con Niagara, Oriental, Nettuno, Guia, Genova e verso il porto strutture anche di una categoria maggiore come il Dory e il Rex. Quando passavamo a scaricare i turisti negli alberghi concordati chiedevamo sempre qualche camera in più, tanto numerose erano le richieste, maggiori delle concordate. I Tedeschi amavano molto la nostra città, una delle loro preferite di quella che chiamavano Sudliche Adria. Non erano comunque clienti molto esigenti, e restavano conquistati dalla buona cucina e dall’accoglienza calorosa; anche gli albergatori che non avevano studiato si cimentavano a parlare qualche frase in lingua per meglio socializzare”.

IL BOOM DI FINE ANNI ’60
Dai primi treni si passò ai pullman e più tardi agli aerei: alla fine degli anni ‘60, al massimo del boom, ne arrivavano all’aeroporto di Rimini tre a settimana, da smistare principalmente tra Riccione e Cattolica. “A Riccione oltre alla mia agenzia viaggi – aggiunge Sabbatelli – c’erano l’Astur viaggi, la filiale dell’Adriatour di Rimini ed operatori singoli che lavoravano per più agenzie tedesche, come Ragus e Kiefer , che collaboravano con l’azienda pullman di Tiboni”.

SPAGNA E CROAZIA COMPETITOR
Verso la fine degli anni ‘80 ecco però la disfatta. Diventano interessanti le spiag- ge dell’ex Jugoslavia, della Spagna, delle Canarie, che attirano con prezzi più bassi e mari più puliti (erano qui gli anni della mucillaggine). Il mercato tedesco, in ogni caso, ha contribuito massicciamente ad incrementare innumerevoli attività economiche riccionesi, dagli alberghi ai bar, dai negozi alle zone spiaggia.

Maria Grazia Tosi

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