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Riccione ospita i Giochi senza Frontiere: 1971 e 1975 due edizioni storiche!

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Riccione ospita i Giochi Senza Frontiere per la prima volta nel 1971 e poi a seguire nel 1975. In 16 milioni davanti alla Tv con i riccionesi vincitori in casa nell’arena da 5 mila posti in Piazzale Roma.

Ma quanto erano avanti i “Giochi senza frontiere”? A guardarli oggi rimangono l’unico pro- gramma europeo che abbia messo insieme giovani di nazioni diverse per giocare, conoscersi e divertirsi. Una sorta di Erasmus televisivo con ascolti da capogiro. I Giochi iniziarono nel 1965, negli anni ‘70 ogni puntata costava in media non meno di un miliardo e 350 milioni. Gli atleti riccionesi a proposito di questa avventura parlano di “una esperienza formativa, di crescita, di fiducia e di apertura verso l’altro, verso il diverso. Un diverso che non è più uno straniero o uno sconosciuto ma un volto, un nome, una storia”.

9 GIUGNO 1971 RICCIONE OSPITA I GIOCHI SENZA FRONTIERE

La copertina del disco, disegnata da Maddalena Fano, celebrativo dei “Giochi senza Frontiere” per la prima volta a Riccione nel 1971.

Riccione dopo la prima partecipazione dovette attendere il 1971 per tornare in gara e lo fece alla grande ospitando la trasmissione “Giochi senza Frontiere”. Il format televisivo era diventato un vero e proprio evento, era una delle rare occasioni in cui anche i bambini la sera potevano stare davanti alla Tv e la puntata riccionese incollò al teleschermo 16 milioni di italiani con uno share che oscillava tra il 78-83%, insomma come una finale dei mondiali. Riccione attendeva con trepidazione la gara, consapevole di diventare ombelico d’Europa per una serata importantissima per la città. Era necessario piazzarsi bene, anzi vincere.

Nell’arena di Piazzale Roma nella puntata in diretta da Riccione il tema della serata erano i cubi. In foto i concorrenti sulla linea di partenza per la prova denominata “gioco d’azzardo”.
Nello scatto di Foto Riccione Pico cattura i sorrisi della nostra squadra. In primo piano in basso a destra con le mani sui fianchi Italo Nicoletti, vicino con la maglietta bianca si riconosce il massaggiatore Renzo Marisi.

CAMPO DI GARA PIAZZALE ROMA
Lo scenario del campo di gara era maestoso, con la puntata dedicata ai cubi ed una ma- rea di gente italiana e straniera sulle tribune. Quel 9 Giugno del 1971 i viali erano deserti ed il catino di Piazzale Roma da 5 mila posti letteralmente pieno e chi non aveva rimediato il biglietto era incollato davanti alla Tv (come i tutta Europa), c’era Riccione che gareggiava in casa.

Gioco “i barman in triciclo” con la squadra francese in azione. (Archivio Pico e Gianni Zangheri)
Edizione 1975 – Foto ricordo davanti al palco dei Giochi Senza Frontiere in Piazzale Roma a Riccione.

A RICCIONE PUNTATA SUI CUBI

Per tutta la giornata sfilate, bande musicali e majorette fecero da prologo alla serata presentata da Giulio Marchetti, attore cinematografico popolarissimo tra i ragazzi perché interprete con Pietro Di Vico di una serie tv per ragazzi “La Nonna del corsaro nero” e dalla debuttante Rosanna Vaudetti. Nell’arena erano presenti tifosi da tutta Europa: tedeschi, francesi, inglesi, belgi e poi olandesi, svizzeri e molti italiani in vacanza a Riccione.

Tema della puntata erano i cubi. Lo scenario presentava cubi di gomma, di polistirolo, a rotelle, cubi da rompere, da sollevare, trascinare, cubi da salvataggio, cubi magici. I produttori di nazionalità diverse, arbitri, registi e presentatori si scambiavano con naturalezza consigli e

Le prove dei giochi con il cubo protagonista.

opinioni in un clima di grande collaborazione. Un clima di vera condivisione di pensieri diversi, obiettivo era solo uno: fare giocare e divertire l’Europa.

RICCIONE GIOCA IN CASA GEMINIANI RICORDA UN TOP TEAM


Riccione partecipava per l’Italia ed in squadra, dopo la prima esperienza, c’era ancora Franco Geminiani “La prima squadra che partecipò era composta da giovani da tutta Italia, io facevo parte della squadra locale d’atletica ed ero stato selezionato per le gare di abilità. In squadra c’era anche Franco Neri, figlio del campione olimpico agli anelli Romano, Santo Rossi uno dei primi cestisti italiani sopra i due metri ma poi c’erano i nostri big: Leopoldo Carlini e Tiziano Mulazzani. Ci allenammo diverse settimane in piscina e nella zona vicina alle Scuole Pascoli e al Campo Sportivo”.

RICCIONE VINCE LA PUNTATA CASALINGA

Riccione 9 giugno 1971 Riccione festeggia la vittoria della puntata (Archivio Pico e Gianni Zangheri)

La sera della gara c’era un tifo incredibile con campanacci e trombe e tanto agonismo, lo stesso Tiziano Mulazzani un giorno ebbe a ricordare come nel secondo gioco si doveva entrare in una gabbia e far scoppiare dei palloncini e di come alcuni concorrenti nascosero degli spilli tra le unghie o nelle scarpe. Ma Riccione risultò troppo forte. Italo Nicoletti era come sempre il regista di una squadra che aveva infiammato Riccione e l’Italia davanti ai teleschermi. Fu un trionfo della Perla Verde che si piazzo prima con 48 punti davanti a Germania (città di Dar Oberstein 42 punti), Olanda (Linne 40 punti), Svizzera (Courrendlin 31 punti),

Una delle tavolate della cena organizzate per festeggiare la vittoria.

Gran Bretagna (Colwyn Bay 31 punti), Belgio (Ougree 21 punti) e Francia (Ales 20 punti). Ancora oggi in città si ricorda la festa di fine trasmissione della grande famiglia dei Giochi Senza Frontiere al Grand Hotel. Naturalmente come tradizione si continuò a festeggiare anche a tavola per la vittoria che garantiva a Riccione con il biglietto per la finalissima di Essen dove si piazzò al quarto posto.

1971. La squadra di Riccione che rappresentò l’Italia a Essen in Germania alla finalissima classificandosi al 4° posto. In basso da sin.: l’Allenatore eugenio Pagnini, Antonietta Bologna, Patrizia Bombardieri, Graziella Minuzzoli, Lidia tonti, Gabriella Moretto (con «trombone» e cappellaccio» da Passatore). Minea Giavolucci, Patrizia Mancinelli, Margherita Gasparini. In alto da sin.: tiziano Mulazzani, Franco Geminiani, Giorgio Gentili, Davide Casadei, Gianluigi sciboni, santo Rossi, Leopoldo Carlini, Olinto Di Mario, Paolo Fabbri, e Maurizio sorci.

11 GIUGNO 1975 SI TORNA A GIOCARE A RICCIONE

La maestosa e imponente produzione internazionale dei Giochi Senza Frontiera in Piazzale Roma a Riccione.

La trasmissione tornò poi nel 1975 sempre in Piazzale Roma dove venne allestita una tribuna da oltre 5000 posti ed una piscina. La scenografia era sempre più televisiva e rappresentava un hotel stile Belle époque, con uno strumento associato ad ogni gioco.

LA SQUADRA RICCIONESE DEL 1975

La formazione di Riccione partecipante ai Giochi Senza Frontiere del 1975. Tiziano Mulazzani (preparatore atletico), Franco Geminiani (capitano), Giuliana Amici, Maria Luisa Balzelli, Giovanni Bezzi, Cecilia Bindelli, Luciano Caimi, Stefano Carlini, Katya Cerri, Stefania Conti, Walter Corbelli, Daniela De Nittis, Dario Dradi, Margherita Gasparini, Roberto Giannini, Federico Guardagli, Fernanda Lanci, Dario Lorenzini, Renzo Magnani, Ugo Montevecchi, Davide Monti, Gabriella Moretto, Monica Mussoni, Giorgio, Cristiano, Riccardo Mulazzani, Pierluigi Pellizzola, Riccardo Protti, Leda Ricci, Sante Rossi, Vittorio Servadio, Maurizio Sorci, Roberto Tontini, Maria Ugolini, Patrizia Vandi. Accompagnatori Tiziano Solfrini (Presidente ATP) Bepi Savioli (Presidente Comitato Giochi), Edmo Vandi (Direttore APT). (Foto Riccione)

BEPI SAVIOLI PRESIDENTE DEL COMITATO DEI GIOCHI DI RICCIONE

La locandina firmata dalla riccionese Maddalena Fano strizzava l’occhio alla spiaggia e al mare mentre l’eleganza della Perla verde era rappresentata in pieno dalla figura di Bepi Savioli, Presidente del Comitato dei Giochi di Riccione.

I GIOCHI DELLA PUNTATA

Le prove come sempre erano spassose per quanto difficili: la corsa spericolata su una pertica per poi suonare il gong, i “suonatori d’orchestra” su un piano inclinato con tuffo finale, i barman che giravano su dei tricicli uniti con un solo manubrio, il divertente fil rouge nel quale delle canterine con suoni acutissimi dovevano rallentare il tapis roulant dei compagni di squadra, a loro volta impegnati a timbrare delle cambiali. “Ci eravamo allenati tanto e sentivamo la pressione” ricorda Franco Geminiani “c’era veramente tanto entusiasmo attorno a noi e tutti speravano nella vittoria”.

Una prova durante l’edizione del 1975 a Riccione in Piazzale Roma.

LA PIASTRA SULLA SPIAGGIA LIBERA DI PIAZZALE ROMA
A ricordo di quella serata è rimasta sulla spiaggia antistante la piastra di cemento divisa in sei spicchi dove i concorrenti legati ai bordi con degli elastici si lanciavano una fetta di emmenthal che poi esplodeva eliminando la squadra in quel momento con il pezzo di formaggio nel proprio segmento.

NICOLETTI E SCIARA IN PRIMA LINEA PER LA VITTORIA DELLA PUNTATA

Riccione festeggia la vittoria della puntata casalinga dei Giochi Senza Frontiere del 1975. Si riconosce al centro il Sindaco Biagio Cenni, alla sua destra Bepi Savioli e Franco Geminiani, più a destra Italo Nicoletti.

Nell’organizzazione della tappa riccionese Italo Nicoletti si confermò regista dell’operazione mentre nella preparazione della squadra im- portante fu anche l’attività del professor Sebastiano Sciara sempre in prima linea nell’allenare i nostri concorrenti. Tra questi anche un giovanissimo Armando Masini “Fu un’esperienza bellissima, il ram- marico è che avendo diciassette anni non potei gareggiare nella puntata televisiva”. Alla fine Riccione riuscì a bissare il trionfo del 1971 battendo nuovamente i tedeschi di Attedorn che si classificarono secondi. La vittoria casalinga permise ai riccionesi di partecipare alla finalissima di Ypres nelle Fiandre. Quella notte Riccione visse un trionfo di dimensione europea dando l’immagine di una città per i giovani ed ospitale. I festeggiamenti proseguirono a Villa Alta con quintali porchetta, piadine, pesce innaffiati da Sangiovese e Trebbiano del Passatore.

1975 FINALISSIMA A YPRES (BELGIO) PER LA SQUADRA DI RICCIONE

La squadra di Riccione a Ypres in Belgio. Durante il tragitto per l’aeroporto a Milano , durante una pausa all’autogrill fu scassinata e svaligiata l’autovettura di un atleta mentre ad altre pompata via la benzina. In Belgio Tiziano Mulazzani portò anche il figlio più giovane di 16 anni che con la bicicletta diede filo da torcere agli sfidanti.
Tiziano Mulazzani e il Jolly!

In Belgio l’accoglienza fu calorosa, ogni viale della cittadina era addobbato per accogliere una nazionale, una banda locale accolse i riccionesi sulle note di “Romagna mia”. Tiziano Mulazzani, soprannominato il collezionista di jolly per quanti ne portava a casa vincenti, era il piu’ anziano del gruppo e si presentò in squadra con il figlio appena sedicenne ed impegnato nei giochi con la bicicletta.

FINALISSIMA RICCIONE SECONDA DIETRO NANCY
Il 26 agosto del 1975 Riccione nella Fiandre andò alla grande sfiorando il successo finale, piazzandosi seconda con 45 punti, dietro ai francesi di Nancy vittoriosi con 50 punti. Fu il miglior piazzamento in assoluto della nostra città.

 

LE ALTRE ESPERIENZE
I Giochi Senza Frontiere andarono poi in soffitta nel 1982 per poi essere riproposti dal 1988. Per quell’anno, anche condividere le spese di partecipazione e per ospitare la puntata, la Riviera si unì sotto il marchio Rimini and Co. Teatro della puntata fu l’autodromo di Misano Adriatico dove si disputarono due puntate. Nella prima i nostri si classificarono secondi dietro i portoghesi di Madeira che vinsero anche la seconda puntata con i padroni di casa terzi dietro ai belgi di Virton.

1989 RICCIONE IN TRASFERTA ALLE AZZORRE

L’ultima partecipazione solitaria di Riccione invece è del 1989 con la trasferta nelle Azzorre ed un onorevole secondo posto nella puntata dietro i portoghesi e davanti ai belgi di Rochefort.

 

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