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Sala giochi Alba: 60 anni di storia e di divertimento

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I Burnelli e la sala giochi Alba, 60 anni di storia. I primi gettoni a 20 lire, da tre generazioni tra flipper e calciobalilla.  Il via nello stabile dell’ex sindaco Biagio Cenni.

Per anni è stata appannaggio di numerosi artisti di fama nazionale e tuttora è punto di riferimento per i giovani che amano sfidare i giochi elettronici. La Sala giochi Alba di Riccione racconta la sua storia, racchiusa in 60 anni di ininterrotta attività.

Un compleanno importante con un brindisi purtroppo smorzato dalla pandemia che, anche in questo caso ha fatto sentire il suo peso, dando un’importante sforbiciata al fatturato. Nonostante le difficoltà, il titolare Alessandro Burnelli resta saldo al timo- ne con il figlio Matteo.

PER I 60 ANNI UN COMPLEANNO ANOMALO

Un compleanno anomalo, ma comunque un grande traguardo? “Abbiamo potuto aprire solo il 15 giugno, dopo due mesi e mezzo di chiusura imposta dal lockdown, gli incassi sono crollati e le spese non si sono dimezzate. Con il coronavirus la scorsa estate sembrava non dovessimo aprire affatto, per cui rispetto le previsioni la stagione balneare è comunque andata meglio”. Ma lei non demorde? “Non mollo l’attività, la nostra famiglia opera qui sullo stesso terreno da tre generazioni. Ad aprirla, nello stabile dell’ex sindaco Biagio Cenni e della moglie Delta Cesarini, furono i miei genitori, Umberto Burnelli e Tina Gamberini. Da allora continuiamo a essere punto di riferimento per migliaia di giovani del posto e turisti che qui si divertono in modo sano. Ieri con flipper e calciobalilla, oggi con giochi più sofisticati. Ho cominciato a lavorare a 14 anni, poi è arrivata mia moglie Maria Eden Menghini e col tempo i figli, Daniele, Simone e Matteo, che mi affianca in sala giochi”.

Alessandro e Matteo Burnelli orgogliosi dei 60 anni di attività.

I VIP ALLA SALA GIOCHI ALBA

Negli anni ha visto passare tanti vip? “Da noi venivano a giocare Au- gusto Daolio, che mi sfidava al calciobalilla, Beppe Carletti con gli altri componenti de I Nomadi, l’Equipe 84, Gino Bramieri, Peppino Di Capri, la bellissima Patty Pravo e altri cantanti che si esibivano al Frankfurt Bar, qua nel piazzale dell’Alba. Nel tempo sono passati pure Alberto Tomba, i Fichi d’India, Martina Colombari e Paolo Cevoli”.

Non sono mancati clienti anomali.”Tra i tanti, due anni fa, mi capitata una signora che ha comprato dei gettoni per far giocare il suo cagnolino. Faceva partire musica e luci del gioco, il suo cane abbaiava e faceva due tre piroette su se stesso per poi passare al gioco successivo. Incredibile, non mi era mai successo di vedere una cosa del genere!”.

In sessant’anni di attività ha assistito a diverse metamorfosi? “ Ho visto crescere Riccione anche in momenti brutti di crisi economica e mucillagini. Ora abbiamo il coronavirus, ma sono certo che la città col suo mare, la sua spiaggia e i suoi volonterosi imprenditori non morirà mai. Ho pure assistito al mutamento urbanistico della nostra area”.

IL MUTAMENTO URBANO IN 60 ANNI

Nel 1960 al posto dell’Hotel Attilius e dei negozi c’era il cinema arena Alba e intorno tante villette, trasformate in hotel e palazzi. Come non ricordare poi il Calderone dei Brioli, dove cenavano gli artisti a fine concerto,e i giardini ora diventati pensili. Nei primi decenni c’erano tantissimi tedeschi, francesi e inglesi, ma anche svedesi e finlandesi. Arrivavano in aprile e andavano via a ottobre, ora la clientela è cambiata e la stagione si è ristretta. E’ mutata pure la moneta, quando abbiamo aperto un gettone per giocare costava appena 20 lire!”.

I giochi di allora rivivono altrove? “Anni fa, in occasione della sua aper- tura, ho regalato oltre trenta vecchi videogiochi meccanici, a partire dai flipper, al Museo del gioco di Bologna.

 

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non sono mancati i clienti anomali? “Tra i tanti, due anni fa, mi è capita-

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