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Sergio Semprini promessa riccionese del ciclismo italiano

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Sergio Semprini, classe 1930, è stato uno dei più grandi ciclisti che la Perla Verde abbia visto nascere.

GLI INZI CON IL FEDELE SCUDIERO MARA
Sergio Semprini iniziò a correre a Riccione da giovanissimo seguito dal suo fedele scudiero, il cugino Mara massaggiatore e super tifoso, vincendo parecchie gare nella categoria Allievi. Andava forte Sergio e passato Dilettante arrivò puntuale la prestigiosa convocazione in azzurro per partecipare con la nazionale all’impegnativa Varsavia-Berlino-Praga.

Sergio Semprini

LA NAZIONALE
Semprini passista e velocista in continua crescita catalizzò l’attenzione dell’allora C.T. della nazionale maggiore Giovanni Proietti. Si ritrovò così a gareggiare insieme ai big del ciclismo italiano come Fabbri, Zucconelli, Ciancola, Bruni, Ranucci e Baldini. Volava Semprini, lasciando presagire una carriera fatta di tante soddisfazioni.

IL TRIONFO NELL’ANCONA-PESCARA
Tra le vittorie memorabili da dilettante a Riccione ancora ricordano quella dell’Ancona-Pescara del 12 aprile 1953 alla spaventosa media oraria, ancora imbattuta, di 45.9, insomma la “La freccia dell’ Adriatico è diventata razzo” titolavano i giornali sportivi di allora.

132 i partenti con Semprini protagonista in volata sul Lungomare di Pescara capace di regolare il gruppo con un imperioso allungo in grado di battere anche Villa e Bruni, entrambi sul podio.

IL DESTINO VOLTA LE SPALLE A SERGIO
Ma il destino ad un certo punto voltò le spalle a Sergio che già con il contratto in tasca da professionista per la Legnano durante l’ultima gara della stagione da dilettante fu travolto da un’automobile. Semprini uscì dall’incidente malconcio e con diverse fratture. Cercò di ritornare ai livelli precedenti con una volontà ferrea, ma la “gamba” che faceva la differenza non torno mai più e così, quello che sembrava un profilo destinato a diventare un campione del ciclismo, incominciò la carriera d’mprenditore edile.

Sergio Semprini ci ha lasciati qualche mese fa all’età di 92 anni ma il suo ricordo grande corridore è sempre vivo tra i riccionesi.

Francesco Cesarini

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