Il Teatro Dante rimane nel cuore di tanti riccionesi. La sua storia parte dai primi del ‘900 con l’intuizione del marchese Pietro Sghedoni ed il suo Teatro Sghedoni, poi arrivò Ceschina che contribuì con il Grand Hotel e il Teatro Dante allo sviluppo di Riccione.
Nel 1910 a Riccione viene inaugurato nel centro di Riccione il Teatro Sghedoni. Luogo di divertimento e cultura fu costruito, in muratura e legno, per volontà del Marchese Pietro Sghedoni che possedeva assieme alla moglie, Principessa Caterina Manankbey, una bella villa su Viale Viola (ora Viale Maria Ceccarini) nell’area dell’attuale Ristorante Diana.
La villa nel tempo si trasformò in Albergo Diana ora sostituita da un residence. Il Marchese, per realizzare il suo progetto, acquistò l’intera piazzetta Vannucci, ricca di fabbricati ad uso commerciale che era adiacente alla villa e faceva angolo con Via del Porto (ora Viale Dante).
Successivamente il teatro prese il nome di Kursaal sino a quando, acquistato dal commendatore Gaetano Ceschina. Kursaal era un termine di moda a qual tempo e stava ad indicare un luogo o un edificio nato per ospitare attività variamente articolate di divertimento e di svago. Ogni centro turistico si cantava di avere il proprio e a riccione venne individuato il vecchi Teatro Sghedoni rilevato e rimodernato appunto da Ceschina che in seguito battezzò Teatro Dante in ricordo del figlio tragicamente scomparso in un incidente. Sempre Ceschina nel 1929 aveva costruito il Grand Hotel a pochi passi in Viale Gramsci. Era luogo di balli e manifestazioni varie; furono rappresentate operette, commedie, avanspettacolo, opere liriche; proiettati film; organizzate feste sociali e incontri pubblici.
Fu, insomma, il centro culturale e sociale di Riccione per lungo tempo. Nel dopoguerra fu demolito tra il 1956 e il 1957 e sostituito dall’attuale struttura che al piano stradale ospita il ristorante-pizzeria Canasta, alcuni negozi e una banca.