Tonino Tosi,“Oun ch’l’ha sempre lavurè” fin da 9 anni come “bacia”. Poi cameriere al Des Bains e gestore del Giamaica e del Sombrero fino alla sua creature: Il Cavalluccio Marino. Ex giocatore della Riccione Calcio, passione per il calcio che ha sempre mantenuto.
Tracciare un “amarcord” di un personaggio, interpellando coloro che l’hanno conosciuto, porta a definirne un quadro spesso con sfumature assai diverse a seconda di chi lo ricorda. Nel caso di Tonino c’è, invece, una sconcertante coincidenza: tutti partono da “Oun ch’l’ha sempre lavurè”.
A NOVE ANNI GIA’ “BOCIA” E POI IL BAR GIAMAICA
A nove anni è già il “bocia” nell’impresa edile di Romeo Del Bianco, poi cameriere al Des bains… Nel ’45/46 diventa gestore del Giamaica, una specie di Pub tra il Zanarini e il Bar Sport, ideato appositamente per “dirottare” clienti difficili, non adatti agli altri due locali, quali erano in quel burrascoso periodo, i soldati inglesi e canadesi, soliti, al seguito di devastanti ubriacature, terminare la nottata con scazzottature di massa.
Tonino era amico di tutti ma… “uj ciapeva per la lofa de cul…” e con una energia straordinaria li buttava fuori! E mai che, per ritorsione, gli sia stato torto un capello!
DAL BAR SOMBRERO AL CAVALLUCCIO MARINO, LA SUA CREATUREA
Dal Centro si trasferì al mare per gestire il Bar Sombrero sul piazzale Roma e infine la sua ultima “creatura”: il Cavalluccio Marino sul piazzale del Porto, ristorante e per un certo periodo di tempo anche dancing sulla terrazza panoramica.
LA PASSIONE PER IL CALCIO
Fu giocatore del Riccione, non ricco di talento ma assai valido agonisticamente. Era tra gli effettivi nella squadra che al termine delle ostilità belliche riprese l’attività partecipando al campionato di Serie C con Barilari (Buby), Corazza, Saponi, Rossi, Capelli , Rastelli, Santini, Berardi, Crudi I, Crudi II, Zanni, Fabbri, Piccioni, Berardi. Le sue amicizie con gli inglesi ebbero allora un peso determinante per la rinascita della Riccione Calcio. L’Italia era disastrata, le fabbriche quasi tutte da ricostruire… attrezzature sportive? Neanche l’ombra. Scarpe, palloni, divise, introvabili… oggetti spasmodicamente agognati…
Gli inglesi li avevano. E Tonino, quasi possedesse un cilindro da mago, li faceva apparire, in quantità tale da sopperire ai bisogni del Riccione e parte da vendere alle squadre avversarie così da pagare trasferte e… pasti!
LO SCAMBIO CON DALL’ARA PRESIDENTE DEL BOLOGNA
Famoso è un suo “contratto” con Renato Dall’Ara Presidente del Bologna Calcio. Necessitando rinforzi ottenne, in cambio di scarpe e palloni (pochi) tre giocatori di ottima caratura tecnica: Guerri, Innocenti e Casagrande! “L’ha sempre lavurè…ma e duvréva la testa!”. Una passione per il calcio poi trasmessa al figlio Stefano.
GLM